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Cronaca, Scienza e tecnologia

IA negli smartphone? Anche no

05.11.2024

Un quarto dei possessori di un telefonino ritiene che le funzioni IA non siano utili, mentre quasi la metà afferma di non essere disposto a pagare un abbonamento mensile per le capacità aggiuntive. Affidabilità delle batterie, fotocamera e spazio contano ancora. Il sondaggio.

Certo, sì: arriva l’intelligenza artificiale. Ma siamo sicuri che sia al primo posto delle preoccupazioni di chi compra uno smartphone? Insomma, va bene – per esempio l’arrivo di Apple Intelligence, Gemini Live o qualsiasi altro cervellone inserito in dispositivi mobili o computer. Però, in realtà, le preoccupazioni dei consumatori sono ben altre: un sondaggio di CNET e YouGov negli USA ha infatti rivelato che, sebbene le nuove funzionalità basate sull’IA siano interessanti, gli utenti non le considerano una priorità per il loro prossimo acquisto. Secondo i dati della ricerca, quasi un quarto di possessori di uno smartphone ritiene che le funzioni di IA non siano per nulla utili, mentre quasi la metà afferma di non essere disposto a pagare un abbonamento mensile per le capacità AI aggiuntive. In pratica le integrazioni IA non sono il motivo principale che spinge all’acquisto di un nuovo smartphone, a differenza invece di un particolare molto meno nuovo: l’affidabilità delle batterie.

Dunque, più dura l’uso del prodotto e meglio è, anche se si tratta di un modello meno intelligente. Per quasi due terzi degli intervistati la batteria più duratura è la “principale motivazione”, e soprattutto per i possessori di un iPhone l’uso intensivo delle app e le nuove funzionalità sempre più esigenti in termini di energia stanno rendendo la questione un tema caldo. Il problema, per la Mela, è atavico: specialmente dopo l’aggiornamento a iOS 18, molti utenti americani hanno riscontrato come le nuove funzionalità smart siano particolarmente energivore. Ed anche se Apple non ha confermato direttamente una correlazione tra l’aggiornamento e la diminuzione delle prestazioni della batteria, il problema è diventato abbastanza diffuso.

Come dunque migliorare l’efficienza della batteria? La questione rispecchia una tendenza più ampia nel settore: per gli utenti la priorità è da sempre una tecnologia che supporti la vita quotidiana senza richiedere continui compromessi. Così, mentre i miglioramenti della fotocamera e lo spazio di archiviazione rientrano ancora tra le principali motivazioni di aggiornamento, le funzionalità AI restano per il momento marginali, con il solo il 18% degli intervistati nello studio citato che ha dichiarato come le integrazioni AI siano un fattore determinante per fare l’upgrade del proprio modello di dispositivo personale. Questo dimostra come il mercato degli smartphone, che è ancora in difficoltà nei numeri di vendite, debba sempre essere più incentrato sulla ricerca di un equilibrio tra innovazione e affidabilità: Apple e gli altri giganti della tecnologia peraltro dovranno così trovare modi per migliorare la durata delle batterie senza compromettere l’aggiunta di nuove funzioni. Anche se poi, per risolvere la questione, finisce che a sistemare le esigenze degli utenti sarà proprio l’intelligenza artificiale.

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