22.07.2023
Per lui è «L’età del coraggio, del momento giusto per sfidare se stessi…». L’attore e comico ha diretto “L’ultima volta che siamo stati bambini”, pellicola tratta dall’omonimo libro di Fabio Bartolomei e presentata in anteprima alla Sala Truffaut. Dal 12 ottobre nelle sale italiane.
Per il suo primo film da regista, l’attore Claudio Bisio ha scelto la cornice del Giffoni Film Festival, la rassegna cinematografica per bambini e ragazzi che dal 1971 si svolge ogni anno, nel mese di luglio, per la durata di circa dieci giorni, nella città di Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. Non foss’altro che la sua pellicola, dal titolo “L’ultima volta che siamo stati bambini”, è una storia di amicizia in senso puro tutta vissuta di una fanciullezza anagrafica che, nell’Italia nel 1943, fa diventare adulti prima del tempo i ragazzi che ne sono protagonisti.
«Il bambino dentro di me è ancora vivissimo – ha assicurato Claudio Bisio, il quale giudica i suoi 66 anni – l’età del coraggio, del momento giusto per sfidare sé stessi in un genere poche volte affrontato nel corso della propria carriera».
Il Giffoni Film Festival gli ha riservato l’anteprima di apertura. Per lui lo spartiacque della nuova tappa della sua vita, un checkpoint non solo professionale l’esordio alla regia con “L’ultima volta che siamo stati bambini”, tratto dall’omonimo libro di Fabio Bartolomei, dal 12 ottobre nelle sale italiane.
I giovani protagonisti Carlotta De Angelis, Vincenzo Sebastiani, Alessio di Domenicantonio e Lorenzo McGovern Ziani hanno fatto il loro ingresso in sala stampa “scortati” tra le braccia del regista, come un padre tra i suoi figli. Li lega un filo invisibile di intesa e fiducia, tra sguardi sognanti e intesa sincera. Ma Claudio Bisio ha tenuto immediatamente a precisare: «Questi sono attori, non ragazzini!».
Ha ammesso che la sua prima prova alla regia è stata una sfida ardua, dovendo affidare il ruolo di protagonisti proprio a quattro bambini.
«All’inizio è stato difficile farmi capire,
far comprendere ai miei collaboratori come avevo immaginato il film».
Ma è il traguardo è stato dolce ed il percorso esaltante:
«Un viaggio, un’avventura, una favola.
Il film giusto. La storia che volevo raccontare».
L’anteprima del film ha regalato un fiume di emozioni nella Sala Truffaut di Giffoni. La pellicola ricalca fedelmente il racconto del libro. Cosimo, Italo e Vanda sono bambini di appena dieci anni con i sogni, la voglia di scoprire il mondo e la spensieratezza dell’infanzia intrappolate dalla Seconda guerra mondiale. Mentre l’intera nazione vacilla, i tre, di fronte alla scomparsa di un amico, non hanno dubbi: devono partire per una missione di soccorso. La loro fuga darà il via a una seconda, disperata missione di soccorso, quella di una suora e di un militare in convalescenza che subito si mettono sulle loro tracce. La speranza di raggiungere i piccoli fuggiaschi in poche ore si dimostra fin dall’inizio un imperdonabile errore di calcolo. Equipaggiati con l’incoscienza che è patrimonio di ogni bambino, un’amicizia che diventa più forte di giorno in giorno e una misteriosa mappa, Cosimo, Italo e Vanda portano avanti con caparbietà la loro missione, tra avventure spericolate e voglia di libertà pagata a caro prezzo.
Credito fotografico:
Scena del filma, Giffoni Film Festival