27.07.2024
Sconcertanti coincidenze mettono un grande punto interrogativo su quello che è diventato un enigma da risolvere. Ormai c’è da chiedersi se abbiamo il futuro preconfezionato nei Simpson di Al Jean, senza saperlo. Stranamente appare Kamala Harris, clonata in Lisa Simpson nei minimi dettagli nell’episodio “Bart al futuro” 24 anni fa. Sarà Presidente?
Trova le differenze: a sinistra la vicepresidente Kamala Harris nel 2021, a destra Lisa Simpson Presidente degli Stati Uniti nell’episodio “Bart al futuro” dei Simpson andato in onda il 19 marzo 2000: Bart dà una sbirciatina al 2030 e scopre che la sorella Lisa è diventata la prima presidente donna degli USA, con un buco di bilancio ereditato dal suo predecessore Donald Trump.
Non solo: in quell’episodio Lisa indossa un vestito straordinariamente simile a quello indossato dalla prima vicepresidente americana Kamala Harris durante la cerimonia inaugurale del 2021, accessori inclusi, cioè una giacca viola e una collana di perle.
Visto che non è la prima volta che i Simpson ci azzeccano, come direbbe un redivivo Di Pietro, ci verrebbe voglia di chiedere alla secondogenita di Homer e Marge di fare per noi la lotteria di Capodanno. Ma sarebbe la cosa giusta? Quando Trump aveva annunciato la sua candidatura alla presidenza nel 2024, il produttore dei Simpson Al Jean aveva twittato su X una clip da un episodio del 2015 con Homer Simpson e un cartello della campagna presidenziale con la scritta “Trump 2024”.
E nell’episodio “Lisa Goes Gaga” del 2012 i Simpson erano riusciti a prevedere con incredibile precisione la performance di Lady Gaga nell’intervallo del Super Bowl del 2017. Poi c’è quell’episodio del 2015 dove un personaggio dei Simpson indossa uno smartwatch molto prima che venisse inventato, o quell’altro dove Homer scrive alla lavagna un’equazione che nel 2013 il Cern dirà essere quasi identica alla formula del bosone di Higgs. Appunto, “quasi” identica: se alcune “cose” si sono effettivamente avverate, dalla politica alla tecnologia allo spettacolo, ne consegue che altre potrebbero effettivamente realizzarsi in futuro? Può essere. E allora, qual è il problema? Un filosofo poco frequentato dai secchioni, Francis Bacon (no, non il pittore), disse: “Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem”. Che, tradotto, vuol dire: non farla più difficile di quanto non sia in realtà.
I Simpson hanno previsto che Trump sarebbe diventato Presidente USA? Embeh? Basta essere un po’ più informati e un po’ più intelligenti della media, essere curiosi, guardare la società e spararla grossa, in fin del conto il Tycoon non era un perfetto sconosciuto e i precedenti nella storia, anche recente, anche recentissima, anche in altri Paesi, non mancavano. E Lady Gaga? E lo smartwatch? Per quanto riguarda la futura interprete di Lady Gucci (qui sì che avremmo voluto vedere i Nostradamus allo sbaraglio), non è che ci volesse poi molto a immaginarsela in uno show dell’evento più pop della cultura USA. E l’anticipazione dello smartwatch è un po’ la stessa cosa dei computer parlanti che vedevamo nei cartono i nei film di qualche decennio fa, non è che ci volesse una vista così lunga (Alan Touring, che inventò il computer, lui sì vide nel futuro).
E Lisa che diventa Presidente USA? Idem come sopra. E la coincidenza nel vestiario è quello che è. Un vestito viola e una collana di perla, cioè un abito e un accessorio che più vaghi non si può, basta poco per trovarne in mille altri casi. Quindi, tutta fuffa? Nì. Siamo nell’epoca dell’ipertrofia della comunicazione e quindi, se nell’era pre-Internet ci facevamo andar bene che qualcuno aprisse la bocca per far passare l’aria tra i denti, altrettanto cinicamente accettiamo la profezia di Umberto Eco: “I social network danno diritto di parola anche a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino”.