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Cultura

Il Museo Egizio compie 200 anni, l’Italia Bel Paese anche con le culture altrui

29.10.2023

Il “Libro dei Morti di Luefankh”, la “Tela di Gebelein”, “l’Ostrakon della Ballerina”, la “Tomba di Kha e Merit”, sono solo alcuni dei rari reperti dell’immenso valore archeologico che questa mondiale eccellenza museale della cultura egizia conserva al suo interno. Prossimo a festeggiare il bicentenario della sua istituzione, il museo farà da apripista a una trasformazione architettonica permeabile e inclusiva, esemplare per l’immagine dell’Italia nel mondo.

Il Museo Egizio di Torino, secondo per importanza solo a quello del Cairo, potrebbe diventare ad accesso gratuito entro cinque anni, sul modello del British Museum, sostenendosi sui fondi per la ricerca e l’attività di laboratori anziché dipendere dai ticket. È l’obiettivo che si è dato il suo direttore, Christian Greco, al quale la giunta della Camera di Commercio di Torino ha deciso di conferire il premio “Torinese dell’anno 2023”.

Egittilogo tra i più noti e apprezzati, Greco guida dal 2014 il Museo Egizio, prossimo al bicentenario della sua istituzione. In un decennio, oltre alle collaborazioni internazionali attivate con musei, università e istituti di ricerca, non è passato inosservato il processo di ammodernamento dei percorsi, resi accessibili e visitabili a tutte le età. In questa vera e propria istituzione della cultura egizia sono conservati alcuni dei reperti archeologici più importanti al mondo, come il Libro dei Morti di Luefankh, la Tela di Gebelein, l’Ostrakon della Ballerina o la Tomba di Kha e Merit.

Insomma, se Londra fa scuola, dedicando spazio e risorse alla cultura e permettendo di visitare gratuitamente non solo il già citato British Museum, ma anche le collezioni di National Gallery, Tate Modern, Victoria and Albert Museum, il direttore del Museo Egizio vuole fare da apripista nel Bel Paese. Detto che tutti i musei e le aree archeologiche statali sono ad ingresso gratuito ogni prima domenica del mese, è chiaro che una simile agevolazione permanente al Museo Egizio eserciterebbe una attrazione ancora più forte di quella che vanta attualmente e che lo posiziona nella top ten dei siti più visitati in Italia.

Museo che ha annunciato il programma delle iniziative legate al suo bicentenario nel 2024 e che verte sul progetto di trasformazione architettonica affidato allo studio olandese OMA di Rem Koolhas, la cui fase esecutiva inizierà nel marzo 2024. Oltre alla copertura del cortile interno, la cosiddetta Piazza Egizia, previsto anche il riallestimento della Galleria dei Re per rendere il museo trasparente, permeabile e inclusivo. “L’idea di coprire la corte nasce dalla volontà di creare una nuova agorà e, nel contempo, rendere fruibile gratuitamente il Tempio di Ellesija, il più antico tempio rupestre della Nubia, donato dall’Egitto all’Italia, che approdò a Torino nel 1966”, ha dichiarato il direttore Christian Greco.

Il cuore del nuovo Museo Egizio diventerà la corte del palazzo barocco del Collegio dei Nobili, su due livelli, coperta da una struttura trasparente in vetro e acciaio. Al piano ipogeo, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, sarà creata una nuova sala immersiva, dove il visitatore dal centro di Torino verrà trasportato virtualmente nell’antico Egitto. Il 21 dicembre riaprirà al pubblico il terzo piano del Museo, che ospiterà in maniera permanente la Galleria della Scrittura, 600 metri quadrati dedicati alle lingue e alle scritture dell’antico Egitto, geroglifici e non solo.

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