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Scienza e tecnologia

Il papà di Google si fa vivo, cosa aspettarsi

25.05.2024

Si chiamava Archie, ed è il primo motore di ricerca sul web. Il papà di Google, ma soprattutto il progenitore di quello che succederà adesso con l’arrivo dell’intelligenza artificiale. Approfondimento e prospettive.

Nel 1989 cadeva il Muro di Berlino e nasceva Archie. E se pensate che la connessione tra la fine di un’era e il primo motore di ricerca di internet sia un po’ tirata, pensate a quanto sia cambiata in un amen il concetto di libertà. Con tutto quello di positivo, ma anche di negativo, comporta oggi grazie al web. Insomma: Archie è il papà di Google, ma soprattutto il progenitore di quello che succederà adesso con l’arrivo dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite e nei nostri dispositivi elettronici.

Progettato 35 anni fa, ma poi sviluppato nel 1990 da Alan Emtage, uno studente della McGill University in Canada, Archie era un programma che permetteva di indicizzare file archiviati sui server FTP pubblici, consentendo agli utenti di cercare i file per nome. Anche se non era un motore di ricerca in senso stretto del termine rappresentava un importante passo avanti nell’organizzazione e nel recupero delle informazioni su Internet: quando fu lanciato acquisire informazioni dai server FTP poteva essere complicato, in quanto non esisteva appunto una directory FTP unificata. E questo contesto rendeva Archie una risorsa preziosa, tanto che arrivò a raccogliere la metà del traffico internet del Canada.

La sua versione finale, la 3.5, fu rilasciata nel 1996 e lo sviluppo cessò verso la fine degli Anni ’90, finito appunto nell’oblio dopo l’avvento di Big G. E la società co-fondata da Emtage, la Bunyip Information Systems, si sciolse nel 2003. La notizia, però ora, è che il canale YouTube Serial Port ha deciso di riportare in vita questo pezzo di storia tecnologica, rendendolo nuovamente accessibile al pubblico grazie a una chiara operazione vintage. Nella sua nuova vita, infatti, Archie permette di effettuare ricerche e indicizzare file presenti in siti FTP anonimi, rendendolo anche oggi uno strumento unico nel suo genere: il motore di ricerca opera su un unico server, tuttavia gli utenti hanno la possibilità di trovare e scaricare quasi 30.000 file. Inoltre, Serial Port ospita anche i file e il codice sorgente di Archie, trovato grazie al fatto che l’Università di Varsavia in Polonia aveva mantenuto un server per scopi educativi fino al 2023 e conservava ancora il codice e della versione beta 3.5.

Tutto questo alla fine ha permesso a Serial Port di ricostruire il motore di ricerca storico, rintracciabile all’indirizzo archie.serialport.org proprio nella in cui si presentava Archie 35 anni fa. Essendo una versione primordiale di Google i risultati rimandano solo a siti web che contengono file con il termine ricercato, eppure resta comunque uno strumento non solo ancora utile, ma che rappresenta anche un esempio di come le tecnologie del passato possano essere recuperate e utilizzate in modi nuovi e innovativi. Oggi che un nuovo Muro, quello che ci separa dalla consapevolezza delle macchine, sta per cadere.

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