Dal 3 dicembre 2025 all’11 gennaio 2026, Milano rinnova la sua consueta e attesa tradizione natalizia. La Sala Alessi di Palazzo Marino, sede del Comune, ospita anche quest’anno una mostra gratuita. L’opera protagonista è il Polittico di Monte San Martino, realizzato dai fratelli Carlo e Vittore Crivelli intorno al 1490.
È un evento di portata straordinaria, come confermato dai suoi oltre cinque secoli di storia: prima di questa esposizione, la “macchina” pittorica – composta da dieci tavole e una predella con Cristo benedicente e i dodici apostoli – aveva lasciato la sua sede originaria nella chiesa di San Martino Vescovo (Macerata) solo in tre occasioni, nel 1950, 1951 e 1961.
Al centro del Polittico, la figura della Vergine con il Bambino funge da fulcro spirituale, rievocando il Mistero natalizio. L’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi, ha sottolineato come sia “un dono che Milano fa ai cittadini e ai suoi visitatori: un’esperienza artistica e spirituale che unisce bellezza, storia e conoscenza”.
Ciò che rende il Polittico di Monte San Martino unico è la sua natura di unica opera realizzata congiuntamente dai due fratelli. Avviato da Carlo, fu infatti in seguito completato dal fratello minore Vittore.
La Milano crivellesca e l’eredità di Napoleone
La presenza dei Crivelli a Milano non è un fatto isolato. La città, infatti, è definita “profondamente ‘crivellesca’”. Questa inattesa connessione si deve a un momento storico di profonda trasformazione: il periodo napoleonico. Fu Napoleone a ordinare il trasferimento di numerose tavole di Carlo Crivelli dall’Italia centrale a Milano. Oggi, circa quindici di queste opere sono custodite nella Pinacoteca di Brera, due al Castello Sforzesco e altre due al Museo Poldi Pezzoli.
Fu, dunque, un’epoca di rivoluzioni politiche e sociali a portare a Milano le opere di un autore all’epoca poco noto, facendolo entrare stabilmente nel patrimonio culturale cittadino.
Educare lo sguardo: l’allestimento immersivo
L’allestimento del Polittico, curato dall’architetto Corrado Anselmi, è stato concepito come un’esperienza didattica e sensoriale. Il progetto scenografico prevede una “macchina visiva” posta al centro della Sala Alessi, pensata per una fruizione dinamica e circolare che scandisce due momenti distinti di incontro con l’opera.
Il percorso inizia in uno spazio semibuio, dove il visitatore è accolto da una struttura espositiva che si accende come una “libreria luminosa”. Non è il Polittico intero a essere mostrato, ma una sequenza di immagini ad alta definizione dei dettagli. È un’esperienza immersiva il cui intento è “educare lo sguardo“, rivelando la finezza dei particolari e il valore narrativo e simbolico di ogni elemento pittorico dei Crivelli, invitando a una visione “più lenta e consapevole”.
Solo al termine di questo percorso analitico, il pubblico giunge davanti al Polittico nella sua interezza. L’opera è collocata in una grande nicchia di luce diffusa, pensata per evocare l’atmosfera della cappella marchigiana originaria. La visione d’insieme, dopo l’osservazione dei singoli dettagli, diventa un momento di sintesi emotiva e intellettuale: un “ritorno all’unità”, un modo per restituire a ciascuno un rapporto personale e rinnovato con il capolavoro.
Informazioni utili
L’esposizione è visitabile gratuitamente tutti i giorni dal 3 dicembre all’11 gennaio 2026 (con orari 9:30-20:00, salvo chiusure anticipate o posticipate per le festività). I visitatori saranno accolti da storici dell’arte di Civita, che li guideranno durante il percorso.
