10.12.2024
La nuova America scommette sulla criptovaluta più famosa, che supera la soglia psicologica dei 100mila dollari. Da moda passeggera diventa il prodotto d’investimento più redditizio degli ultimi vent’anni, con una capitalizzazione complessiva che supera aziende del calibro di Mastercard e Walmart. La sua è una vera gloria, e quanta energia consuma?
Continuavano a chiamarla bolla di sapone, ma forse ora qualcuno si convincerà che il momento dello scoppio non è ancora arrivato. Il Bitcoin ha superato quota 100.000 dollari di valore, una soglia psicologica che trasforma la criptovaluta delle criptovalute da esperimento finanziario a protagonista del sistema economico globale. Nonostante fosse stato inizialmente deriso come una moda passeggera e strumento per attività illecite, oggi è il prodotto d’investimento più redditizio degli ultimi vent’anni con una capitalizzazione complessiva di 2 trilioni di dollari, supera aziende del calibro di Mastercard e Walmart. Confermando la visione di chi, nel 2008, aveva creduto in una moneta digitale autonoma e resistente all’inflazione.
Questo successo ha trasformato gli investitori della prima ora in multimilionari e ha dato vita a un settore in piena espansione. Aziende come Coinbase e Circle dominano il panorama delle monete virtuali, che rischiano ora di avere nuova propulsione dopo essere state promosse dal neoeletto presidente Donald Trump, il quale si è dichiarato sostenitore di Bitcoin promettendo politiche favorevoli al settore. Un vero e proprio cambiamento di rotta rispetto all’amministrazione Biden, che aveva introdotto regolamentazioni più severe, e una decisione che ha attirato nuovi investimenti e galvanizzato gli appassionati del settore. Soprattutto perché, come abbiamo scritto su Ultimabozza, i padroni delle criptovalute sono in grado ormai di condizionare anche la politica.
Insomma: è davvero vera gloria? La risposta non è ancora certa, perché il Bitcoin non è ancora immune da controversie: la sua elevata volatilità lo fa considerare da molti economisti un investimento rischioso, e il consumo energetico necessario per alimentare la sua blockchain suscita preoccupazioni ambientali. Inoltre, nonostante il calo delle attività illecite legate alle criptovalute, queste continuano a essere utilizzate per transazioni illegali, come i pagamenti di ransomware. Dalla sua nascita, delineata nel white paper di Satoshi Nakamoto nel 2008, Bitcoin ha rappresentato una sfida al sistema finanziario tradizionale: la promessa di una valuta decentralizzata, gestita da un codice inviolabile e fuori dal controllo delle banche e dei governi, ha attirato visionari e pionieri. La svolta poi è avvenuta nel 2023, quando il via libera della SEC a prodotti finanziari legati a Bitcoin ha scatenato un’ondata di investimenti istituzionali, portando il prezzo a livelli mai visti. E nonostante i periodi di crisi, come il crollo del 2022 seguito al fallimento di FTX, Bitcoin ha dimostrato una capacità straordinaria di ripresa come si vede in questi giorni: grazie alla sua scarsità programmata e all’interesse crescente da parte di investitori tradizionali e istituzionali, continua a ridefinire il concetto di denaro e investimento. E a questo punto è anche possibile che la sua bolla non sia destinata a scoppiare. Anzi.