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Il Salone Nautico dei record e di una “Genova per noi”

20.09.2023

Nuovo Riva 82’ Diva: il flybridge dagli sconfinati spazi esterni.

I nuovi spazi progettati da Renzo Piano, i percorsi navigabili, l’isola cornice del Padiglione Blu di Jean Nouvel, sarà questo lo spirito di un salone che si divide in cinque, con numeri sempre più alti rispetto al 2022. Cosa ha in più quest’anno la vetrina genovese ricca di elettronica e di eco design, inframmezzati da seminari tecnici, eventi che costituiscono il valore della politica industriale orientata verso sviluppo sostenibile.

Lasciatevi pure affascinare dall’aura dei nuovi spazi del Salone Nautico progettati da Renzo Piano con un percorso di canali interni navigabili (Waterfront di Levante) e l’isola che fa da cornice al Padiglione Blu di Jean Nouvel, sulle note di Genova per noi di Paolo Conte e i versi di Alexander Pope: «Nel mare della vita diversamente veleggiamo / la ragione è la mappa; la passione, il vento». Sono le chiavi di lettura per comprendere la 63esima edizione, introdotta dal convegno inaugurale «Industria nautica. La storia del futuro», e ormai punto cardine del mercato internazionale e degli appassionati del mare.

1.043 brand esposti (4,5% in più del 2022, un totale di imbarcazioni di oltre 1.000 unità – da 2 a 40 metri di lunghezza –, 184 novità in mostra e premiere (+9,5% sul 2022). Le stime parlano di un fatturato complessivo di oltre 7 miliardi di euro per il 2022 (più 15/20 % sul 2021) con un export (86%) della produzione cantieristica che ha superato i 3 miliardi, e il 2,9% del Pil nazionale. Un Salone, dunque, come tramite per interpretare al meglio il febbrile dinamismo dell’industria italiana della nautica da diporto, una vera bandiera del Made in Italy.

L’offerta si articola in cinque Saloni: Tech Trade, dedicato alla componentistica e agli accessori, un Salone della vela (Sailing World), un Salone del mondo del fuoribordo (Boating Discovery), un Salone Yacht e Superyacht, e un Salone Living the Sea, ognuno con rinnovati servizi per le specifiche esigenze. Spicca il Design Innovation Award, il Premio (dal 2020) di Confindustria Nautica e Saloni Nautici per sostenere l’eccellenza costruttiva valorizzandone l’innovazione. Il confronto in un unico contesto espositivo, oltre alla presentazione di barche, inedite motorizzazioni, prodotti di navigazione satellitare, ricerca elettronica e di eco design, inframmezzati da seminari tecnici, eventi, costituisce un valore aggiunto.

Con il proposito sotteso che la visione imprenditoriale delle nostre imprese leader dei mercati esteri possa coniugarsi con politiche, normative e fiscalità finalmente adeguate. Interpretando, pure, le nuove tendenze. Secondo gli analisti di settore l’interesse si sta allargando di una generazione nuova: l’età media dei nuovi armatori, anche di barche di dimensioni importanti, si è sensibilmente abbassata.

Oggi è più vicina ai 50 anni, rispetto ai 65-70 anni del passato. Una sorta di orizzonte temporale positivo per i prossimi 15/20 anni perché garantisce ai cantieri un ricambio assai più eterogeneo e vasto. E se la demografia dei consumatori cambia ed il target si ringiovanisce, occorre predisporre nuove strategie per rinnovati bisogni; i giovani vogliono capire il brand e di cosa è simbolo in termini di economia e di ambiente, cercano la sostenibilità, come ha evidenziato il recente forum World yachting sustainability . Ed è proprio il tema ecosostenibile la bussola dei cantieri, anche se lo yachting impatta solo per lo 0,06% in termini di emissioni. Qualità e innovazione tecnologica, insieme a prestazioni elevate, performance, design, ergonomia. Più rigore, meno sfarzo. Il mare va vissuto come una passione, ma nel rispetto dell’ambiente. Mentre, in rada, il nuovissimo Riva 82’ Diva (Ferretti Group) pare che occhieggi sapendo che, come flybridge, è lì per incarnare eleganza e raffinatezza del brand. Perché il vero lusso è racchiuso nel valore delle cose.

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