24 Ottobre 2025
/ 24.10.2025

Sull’ambiente i 27 Paesi Ue sono pragmatici: ma ognuno a modo suo

Al vertice dei leader Ue concluso ieri sera a Bruxelles, il dibattito sugli obiettivi climatici è stato acceso. Dopo ore di confronto, trovato un compromesso: confermato il target 2040, ma con clausola di revisione, più flessibilità e aperture sui crediti di carbonio extra Ue

Al Consiglio Europeo, sul clima vince il pragmatismo. Il target intermedio del -90% al 2040 non è stato formalmente messo in discussione, e vista l’aria già questo è un risultato con da poco per von der Leyen, ma in cambio la Commissione ha dovuto fare ampie concessioni sia promettendo una revisione delle norme che riguardano il settore automotive, sia aprendo a un ampio uso dei crediti di carbonio da Paesi extra Ue, sia accettando che venga introdotta una “clausola di revisione”, che è una comoda via d’uscita per i Paesi che non potranno o più probabilmente non vorranno centrare il target del 90%. La decisione finale è delegata al Consiglio dei ministri dell’Ambiente del 4 novembre, pochi giorni prima dell’inizio di Cop30.

Le conclusioni finali del vertice comprendono i passaggi sul clima, inclusa la clausola di revisione sull’obiettivo climatico 2040 e il riferimento alla neutralità climatica riguardo alla revisione del regolamento auto, ma senza altre specifiche sui combustibili ammessi. Con riferimento all’obiettivo climatico 2040, le conclusioni approvate contengono ancora le tre condizioni abilitanti: il contributo dell’assorbimento di CO2, che deve essere “realistico” e deve tenere conto “delle incertezze relative alla rimozione naturale”, garantendo che eventuali carenze “non vadano a scapito di altri settori economici”; il contributo dei crediti internazionali, che deve essere “ambizioso ed efficiente sotto il profilo dei costi, in particolare definendo un livello adeguato di crediti internazionali di alta qualità”; la necessità clausola di revisione, “alla luce delle più recenti prove scientifiche, dei progressi tecnologici e delle sfide e opportunità in evoluzione per la competitività globale dell’Ue”. Sull’automotive, la revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 dovrà tenere conto “della neutralità tecnologica e del contenuto europeo”. Confermato anche il passaggio sull’importanza di ridurre i prezzi dell’energia e sulle industrie tradizionali.

Von der Leyen: “Serve pragmatismo nella transizione”

“C’è il chiaro obbligo”, ha commentato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo, “di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Siamo sulla buona strada per raggiungere i target al 2030. Quel che dobbiamo discutere è il traguardo intermedio del 2040. Stiamo attraversando una transizione enorme, e ci vorrà ancora molto tempo per andare avanti, una strada ancora lunga. E quindi è importante essere molto fermi nel mantenere l’obiettivo l’obiettivo del 2040, ma essere flessibili, pragmatici, adattabili”.

“Flessibilità, ovviamente, in forma limitata, per quanto riguarda i crediti internazionali”, ha aggiunto, “ma anche la flessibilità che si può raggiungere, ad esempio, riducendo queste emissioni di CO2 collaborando con diversi settori”.

“Il Consiglio”, ha scritto su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, “ha appena tenuto un dibattito approfondito su come garantire che le ambizioni climatiche dell’Europa e la competitività della nostra economia vadano di pari passo. Abbiamo ribadito il nostro impegno nei confronti dell’accordo di Parigi e sottolineato la necessità di essere pragmatici e flessibili nella nostra strategia. Si sono create le condizioni per un si del Consiglio su un percorso chiaro e realistico”. Realistico non significa ambizioso. Ma tant’è.

Tusk e i Paesi dell’Est: “Stop a regole troppo ambiziose”

Prudenti ma abbastanza soddisfatti i leader dei Paesi che hanno chiesto un ammorbidimento delle regole. “Politiche climatiche eccessivamente ambiziose sono un errore e servono da carburante per le forze radicali. La situazione è simile al problema dell’immigrazione clandestina”, ha detto il premier polacco Donald Tusk”. Inserendo il riferimento alla clausola di revisione abbiamo creato l’opportunità di avviare una discussione seria e critica sul Green Deal”. Che era quello che popolari e partiti di destra, oltre alla maggioranza delle forze economiche, volevano.

Questo il testo nei suoi punti chiave. “Il Consiglio europeo”, vi è scritto”, ha tenuto una discussione strategica su come sostenere il conseguimento del traguardo intermedio dell’Ue in materia di clima per il 2040. Al riguardo, il Consiglio europeo sottolinea l’importanza di prendere in considerazione i seguenti elementi: a) il contributo realistico degli assorbimenti di carbonio allo sforzo complessivo di riduzione delle emissioni, tenendo conto delle incertezze legate agli assorbimenti naturali e facendo in modo che eventuali carenze non vadano a discapito di altri settori economici ;b) l’importanza di contribuire allo sforzo globale di riduzione delle emissioni in modo sia ambizioso sia efficiente sotto il profilo dei costi, in particolare definendo un livello adeguato di crediti internazionali di alta qualità; la necessità di una clausola di revisione, alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, dei progressi tecnologici nonché delle sfide e delle opportunità in evoluzione per la competitività globale dell’Ue”.

La priorità: non pesare su imprese e famiglie

La preoccupazione di non gravare troppo su imprese è famiglie è altissima. “Il Consiglio europeo”, si osserva, “chiede alla Commissione di sviluppare ulteriormente le condizioni abilitanti necessarie per sostenere l’industria e i cittadini europei nel conseguimento del traguardo intermedio per il 2040 e, in tale contesto, accoglie con favore la recente lettera della presidente della Commissione su clima e competitività. Si attende che la Commissione e i co-legislatori portino avanti rapidamente i lavori. Il Consiglio europeo prende atto dell’intenzione della Commissione di proporre misure per facilitare l’entrata in vigore dell’ETS 2 e invita la Commissione a presentare una revisione del quadro di attuazione dell’ETS 2, compresi tutti gli aspetti pertinenti”.

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