05.07.2024
«Sono seppelliti nei loro telefoni per 20 ore al giorno». A New York, il distretto scolastico più grande del Paese, con oltre 900 mila studenti, è pronto a prendere esempio da Los Angeles e mettere al bando in classe sia smartphone che social media. Tutti i dettagli.
Da distrazione a dipendenza. Gli smartphone sono diventati da mezzo di comunicazione a minaccia per la salute mentale, soprattutto per i più giovani, al punto che negli Stati Uniti si va sempre più in direzione di una stretta nelle scuole. La decisione di mettere al bando in classe sia smartphone che social media è già stata approvata dal distretto scolastico di Los Angeles, entrerà in vigore dall’anno prossimo. Eric Adams, sindaco di New York, è pronto a seguire l’esempio nelle prossime settimane. Quello di New York è il distretto scolastico più grande del Paese con oltre 900 mila studenti.
«Sono seppelliti nei loro telefoni per 20 ore al giorno», ha commentato David C. Banks, responsabile delle scuole pubbliche della città. Non si tratta più di solo dei problemi che vengono causati all’apprendimento scolastico, ma anche di benessere mentale, non a caso, il capo della Sanità Usa, Vivek Murthy, ha chiesto al Congresso di mettere un’etichetta di avvertenze sui social media proprio come il tabacco o l’alcol. Un equivalente di ‘nuoce alla salute’. «L’etichetta serve a far sì che anche i genitori si rendano conto che c’è una diretta associazione tra l’utilizzo dei social media e i danni alla salute mentale degli adolescenti», ha spiegato Murthy.
Secondo uno degli ultimi studi (Common Sense Media), in una giornata tipica, i ragazzi di età compresa tra gli 11 ed i 17 anni hanno usato il proprio smartphone per circa 4 ore e mezza al giorno, ma mentre alcuni lo hanno usato per pochi minuti, altri ci hanno passato oltre 16 ore al giorno. Una buona parte di screen time (tempo di permanenza sullo schermo) è avvenuto a scuola. Secondo lo stesso studio, il 97% dei ragazzi usa il telefono durante le ore scolastiche per circa 43 minuti al giorno, ossia all’incirca la durata di una lezione in classe.
Per gli insegnanti, tutta questa ‘distrazione’ rende il loro compito molto più arduo. Il problema si ingrandisce quando si passa alle scuole superiori. Le iniziative di proibire gli smartphone in classe per ora sono affidate ai singoli stati o distretti scolastici e in un momento in cui il paese è fortemente polarizzato politicamente, la questione ha trovato appoggio bipartisan a Washington. Lo scorso dicembre, il senatore repubblicano dell’Arkansas, Tom Cotton, e il suo omologo democratico della Virginia, Tim Kaine, hanno presentato una proposta di legge per uno studio federale sugli effetti dell’uso degli smartphone in classe e quelli che sta avendo sulla salute mentale degli studenti e i risultati accademici. Non esiste un’unica tipologia di divieto per ora.