15 Maggio 2024
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Società

Insieme, ma in stanze separate. Che scelta è?

C’è chi russa, chi scalcia, chi si muove molto, chi tiene la tv accesa… La National Sleep Foundation, scopre che circa il 25% delle coppie dorme in letti separati. Ma attenzione, ci sono i pro e i contro.

«Sai che Enzo e Caterina dormono in stanze separate?», sentenzia il vicino di casa. «Ma allora si sono lasciati!», esclama il portinaio. Invece no, non è sempre detto che dormire in letti divisi significhi prendere strade differenti nella relazione e tantomeno non significa che faccia male.

Un sondaggio della National Sleep Foundation, ha scoperto che circa il 25% delle coppie dorme in letti separati! Un’altra indagine inglese, condotta dall’Università del Surrey ha scoperto che, dormendo nello stesso letto, si ha il 50% di riposo in meno rispetto al dormire da soli. Quindi si conferma che non è un male usare questa pratica perché, durante il sonno, ognuno ha i suoi problemi: c’è chi russa, chi scalcia, chi si muove molto, chi fa apnee, chi si alza spesso per andare in bagno, chi tiene la tv accesa, chi legge fino a tardi, chi chiacchiera o messaggia… per non parlare del caldo-freddo; chi vuole il piumino e chi desidera l’aria condizionata…

Quando si tratta di riposo, insomma, la ricerca dice che non solo va bene separarsi per la notte, ma che aiuta l’intimità di coppia. Attenzione però: l’importante è sempre ammettere con sé stessi la verità.

Ci dà fastidio che il partner russi oppure non lo vogliamo attorno? Vogliamo sempre dormire soli quando siamo arrabbiati con il partner? Se ci sono altre difficoltà nascoste, come insofferenza, o problemi sessuali non è il modo corretto di affrontarli. Se una coppia non ha intimità, decidere di cambiare stanza può essere un addio al rapporto fisico. Ricordiamo che condividere il letto contribuisce a costruire benessere e vicinanza, che fanno bene alla relazione.

Un altro esempio di negazionismo? La presenza dei figli nel letto. Non dobbiamo strumentalizzare la compagnia notturna della prole per evitare di doverci confrontare col partner. Come spesso accade in psicologia, bisogna scavare nelle situazioni e nei perché.

Se da una parte c’è chi considera i benefici del sonno solitario, dall’altra c’è chi è del partito del letto condiviso, senza se e senza ma.

Innumerevoli i pro del dormire in coppia:

migliora l’umore perché abbassa i livelli di cortisolo, ormone responsabile di ansia e stress, ed aumenta l’ossitocina, ormone della felicità;
migliora la qualità del sonno perché permette di addormentarsi più velocemente;
le fasi del sonno si sincronizzano, quindi, salvo impegni lavorativi diversi, i ritmi sonno-veglia sono simili tra partner;
rafforza il sistema immunitario.

Infatti un altro studio condotto dall’Università della Pennsylvania ha osservato come le coppie che dormono nello stesso letto resistono di più alle influenze. Sarà vero?

Alla fine, nella coppia, come sempre in amore, una regola non c’è, l’importante è il dialogo e la condivisione, non fisica del letto, ma della vita.

 

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