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Jannik Sinner, nasce una leggenda

27.11.2023

La squadra italiana vice la Coppa Davis 2023

La storia dello sport mondiale ricorderà per sempre il 26 novembre come un giorno leggendario per il tennis italiano. Il “Maestro” Sinner regala all’Italia la Coppa Davis dopo 47 anni di attesa. Grazie a lui, il tennis è tornato definitivamente nella cultura pop italiana.

Alle 20.26 del 26 novembre 2023, i libri di storia tennistica si sono arricchiti di un nuovo capitolo. «L’Italia ha vinto la Coppa Davis!» hanno esclamato milioni di italiani, imitando le parole con cui Guido Oddo aveva raccontato il successo di Santiago del Cile, il 18 dicembre 1976. Basterebbe questo a descrivere le magiche emozioni vissute a Malaga, in una settimana trascorsa pericolosamente, in cui siamo stati a un punto dall’eliminazione contro la Serbia, in semifinale. Ma il destino non aveva fatto i conti con Jannik Sinner, capace di rimettere in piedi il match contro Novak Djokovic e prendersi la rivincita più bella contro il numero 1, da cui aveva perso nell’atto conclusivo delle ATP Finals.

La nostra Davis si è concretizzata in quel momento, il resto è stata una dolce cascata di conseguenze. A partire dalla finale contro gli australiani, eredi un po’ sbiaditi di Laver, Rosewall e le altre leggende aussie. Il punto-chiave l’ha infilato Matteo Arnaldi, un sanremese che fino a un anno fa non conoscevano neanche gli addetti ai lavori, bravo a vincere tutti i punti importanti contro lo spilungone Alexei Popyrin, 196 centimetri di potenza e cuore di panna. Firmato il 7-5 2-6 6-4, tutti sapevano che Jannik Sinner ci avrebbe dato il punto decisivo, a partire dalla vittima sacrificale Alex De Minaur. Lo chiamano «piccolo demone» perché è pieno di grinta e si muove come Speedy Gonzales, ma contro Sinner aveva raccolto soltanto sonore sconfitte. È andata così anche stavolta, un 6-3 6-0 senza storia. Il resto è gioia, godimento, libidine, perché le lunghe attese alimentano la gioia. Anche perché ce la siamo vista brutta: nella fase a gironi, in mezzo alle polemiche per l’assenza di Sinner, lo 0-3 contro le riserve del Canada sembrava l’inizio del baratro.

Invece Sonego e Arnaldi hanno rimesso in piedi il girone, permettendoci di arrivare a Malaga, sede della Final Eight. Stavolta Sinner c’era, e con lui è tutta un’altra Italia. Tanti avversari scendono in campo quasi rassegnati. Come Tallon Griekspoor nei quarti, che ha lottato per un set e poi ha rinunciato a giocare il secondo, sperando di preservarsi per il doppio (perso pure quello). O lo stesso De Minaur, che a un atteggiamento coraggioso non ha saputo accompagnare la giusta competitività. I paradossi dello sport, ma anche della vita: fortemente criticato da una parte della stampa per aver rinunciato ai gironi, oggi Jannik Sinner è l’eroe nazionale. Era in campo in cinque dei sei punti necessari per sollevare l’antica Insalatiera, e soprattutto ha superato Djokovic. Al di là della sua forza (impressionante), battere il serbo nel suo territorio – la lotta di nervi – è un lasciapassare per l’ultimo step. Per anni abbiamo atteso un Campione con la C maiuscola, ma Sinner sembra poter andare oltre. Non si limiterà a essere Campione, può diventare Leggenda. Lo dimostrerà nei tornei individuali, magari già dall’Australian Open di gennaio. Ma adesso è tempo di goderci un successo di squadra, che porterà il tennis nei luoghi più impensabili: bar, saloni dei parrucchieri, uffici postali… Filippo Volandri e i suoi ragazzi hanno riportato questo sport nella cultura pop italiana, come avevano fatto Alberto Tomba, Federica Pellegrini o Valentino Rossi con le rispettive discipline. Lo certificano gli ascolti-monstre fatti registrare dalla RAI tra Torino e Malaga.

Siamo tornati a essere un popolo di tennisti, ma abbiamo una bella notizia da darvi: siamo soltanto all’inizio. Il 26 novembre 2023, alle ore 20.26, potrebbe essersi aperto un ciclo senza precedenti.

Credito fotografico: daviscup.com, Getty Images per ITP

 

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