2 Aprile 2025
/ 16.02.2025

La crisi climatica trasforma in realtà il film di Hitchcock “Uccelli”

Sembra una scena alla Uccelli di Hitchcock, e sta succedendo da qualche mese in una cittadina dell’Argentina quasi sulla costa dell’Atlantico, a sud di Buenos Aires, Hilario Ascasubi. I circa cinquemila abitanti sono alle prese con una vera e propria invasione di pappagalli, messa in moto dalla massiccia deforestazione delle colline circostanti. La scomparsa degli alberi ha spinto migliaia di uccelli dai colori verde, giallo e rosso — per la precisione, esemplari di Cyanoliseus patagonus, chiamato in italiano parrocchetto delle tane – a riversarsi a Hilario Ascasubi, dove i volatili si posano su ogni struttura, esasperando i residenti con il loro stridio incessante e gli escrementi che disseminano ovunque, danneggiano anche i cavi elettrici e provocando blackout a ripetizione. Stessa cosa sta succedendo nel vicino paesino di Pedro Luro, a una ventina di chilometri.

Fuggono in cerca di riparo e cibo
Il taglio degli alberi non è cominciato ieri, ma la riduzione dell’habitat per questi pappagalli, spiegano i biologi, li ha spinti ad avvicinarsi sempre più alle aree urbane del circondario in cerca di cibo, riparo e acqua. E, visto che non sono minacciati da nessun predatore naturale, non sembrano intenzionati ad andarsene.

Le coperture forestali della zona sono state brutalmente ridotte nel tempo, lasciando spazio alle colture agricole. E così letteralmente migliaia di volatili vanno a rifugiarsi ad Ascasubi durante l’autunno e l’inverno (cioè i nostri mesi primaverili ed estivi) mentre in estate (cioè ora) migrano in massa verso le scogliere della Patagonia per la stagione riproduttiva.

Ci sono 10 pappagalli per ogni umano residente
È l’unica parte dell’anno in cui la popolazione locale può stare tranquilla. I video pubblicati sui social media non lasciano scampo a dubbi: secondo le stime dei biologi ci sono 10 pappagalli per ogni umano residente, e le immagini mostrano centinaia di uccelli appollaiati sui cavi elettrici, sui tralicci e sui tetti di ogni struttura. Fanno un rumore infernale, naturalmente sporcano tantissimo, e in molti casi danneggiano le protezioni dei cavi elettrici anche solo semplicemente con il loro peso, aprendo la strada a ripetute interruzioni della fornitura elettrica. I tentativi per scacciare i pappagalli con rumori e luci laser si sono rivelati inefficaci, così come quelli come metodi più tradizionali, tipo battere sui sostegni o fare grandi rumori ad esempio con motori in accelerazione.

L’invasione dei pappagalli sta costando tantissimo alla popolazione e alle imprese locali, in termini di danni alle strutture elettriche, di distruzione dei raccolti, di blackout elettrici, e forse anche un morto, come un’anziana morta di psittacosi, un’infezione batterica trasmessa da uccelli. Gli amministratori locali hanno chiesto studi scientifici e soluzioni al governo. Peccato che il presidente Javier Milei abbia abolito con la sua motosega l’”inutile” ministero dell’Ambiente, e le sue agenzie.

 

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