3 Settembre 2025
/ 2.09.2025

La dieta delle api

Che le api siano fondamentali per la vita sulla Terra lo sappiamo da tempo. Ma ora un nuovo studio ha aggiunto un sorprendente tassello alla comprensione del loro comportamento. Infatti, un team di ricercatori ha fatto una scoperta interessante: gli impollinatori non scelgono i fiori da cui nutrirsi in modo casuale, ma lo fanno seguendo una logica nutrizionale precisa. Proprio come un atleta che calibra la sua alimentazione in base alle esigenze del momento, anche le api e i bombi selvatici modulano la loro dieta combinando proteine, grassi e carboidrati a seconda delle necessità della colonia e delle risorse disponibili in natura.

Nello specifico, una ricerca condotta da un gruppo di esperti della Northwestern University e del Chicago Botanic Garden ha osservato per otto anni otto specie di bombi selvatici nelle Montagne Rocciose del Colorando. L’obiettivo era mappare con precisione la dieta di questi insetti analizzando il polline raccolto e trasportato nelle colonie. Una volta prelevati i campioni dai diversi fiori visitati dalle api e studiati in laboratorio per determinarne la composizione nutrizionale, i risultati sono stati sorprendenti.

L’analisi ha infatti rivelato che il contenuto dei macronutrienti nel polline varia notevolmente non solo da fiore a fiore, ma anche nel corso delle stagioni. Alcuni pollini, per esempio, contengono appena il 17% di proteine, mentre altri arrivano a concentrazioni altissime, fino all’86%. In generale, i fiori primaverili forniscono polline più proteico, utile per sostenere la fase iniziale e più energivora delle colonie, mentre verso la fine dell’estate prevalgono pollini più ricchi di grassi e carboidrati, fondamentali invece per la sopravvivenza in vista dell’inverno.

Secondo Justin Bain, autore principale dello studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, ogni tipo di polline ha una propria “firma nutrizionale”: alcuni possono essere paragonati per esempio ad una bistecca, ricca di proteine; altri a un’insalata leggera, con più fibre e zuccheri. Insomma, le api, lungi dall’essere visitatrici casuali, sanno interpretare questa diversità e selezionano i fiori per comporre un vero e proprio piano alimentare.

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