21 Novembre 2024
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Salute

La Dieta Mediterranea, ricapitolando un patrimonio di grande valore

Gli italiani sono cresciuti a burro, zucchero e panino; lo svezzamento dei bambini comprendeva il fegato e il cavallo. La dietà mediterranea è valorosa, ma alcuni passaggi vanno modernizzati. Parole d’ordine sono equilibrio e moderazione.

Cosa c’è di meglio della dieta mediterranea? Per anni abbiamo creduto che nulla fosse migliore di un’alimentazione varia fatta di carne, uova, farina. Gli italiani sono cresciuti a burro, zucchero e panino (con tanta mollica, bello morbido)…, lo svezzamento dei bambini comprendeva il fegato e il cavallo. Ma negli anni la classica dieta mediterranea ha trovato parecchie controindicazioni.

La carne rossa secondo alcuni non dovrebbe superare i 500 grammi alla settimana, seppur non vada demonizzata. Ricordiamoci sempre di leggere gli ingredienti, anche nella carne, specie in quelle lavorate: la pericolosità dipende dalla presenza di molecole come nitriti e nitrati che interagendo con il nostro organismo possono creare intermediari molecolari cancerogeni. Spostiamoci, però, dalla parte del bicchiere mezzo pieno: tutta la carne è una preziosa fonte di proteine ad alto valore biologico.

Sono presenti anche alcuni minerali, come lo zinco e vitamine importanti come la B12 utili per la formazione di globuli rossi oltre che per la sintesi del DNA e della mielina (che ricopre e protegge le fibre nervose). Il pollame è da preferirsi quale cosiddetta carne bianca; quest’ultima può contribuire a tenere sotto controllo il rischio coronarico, non intasa i vasi sanguigni e aiuta a dimagrire.
Non scordiamoci del pesce, in particolare quello ricco di grassi come il salmone o quello azzurro che è ricco di Omega 3. Attenzione alle uova che vanno limitate a 1-2 a settimana perché hanno un elevato contenuto di colesterolo, ma non vanno eliminate perché preziose fonte di proteine.

Teniamo buono della dieta mediterranea il consumo elevato di verdura e frutta. Labitudine da eliminare è invece quella di posizionare la frutta a fine pasto anziché come spuntino. Ripetiamo insieme: i frutti di bosco nel gelato e le fragole sulla panna a fine cena non valgono come sana abitudine.
I legumi costituiscono la fonte primaria di proteine all’interno del Regno vegetale: il contenuto medio di proteine di 100 g di legumi è pari a quello di 100 g di carne cruda. Ovviamente non intendiamo solo le lenticchie a Capodanno accanto al cotechino, ma ceci, fagioli, fave, piselli come piatto unico; pensiamo a valide ricette che contengano buone e sane dosi di ferro e zinco e siano anche fonte di fibre e acido folico. Non scordiamo erbe aromatiche e spezie per condire i piatti, ci aiuteranno a ridurre luso del sale e olio d’oliva come fonte di grassi “buoni”.

Abbiamo capito che la dieta mediterranea è associata a numerosi pro per la salute, tra cui una diminuzione del rischio di malattie cardiache, diabete di tipo 2 e alcune forme di cancro, ma dobbiamo anche ricordare che è fondamentale la qualità e quantità di alimenti.

Eliminare farina, latticini e pane non aiuterà da solo a stare in salute. Le parole d’ordine sono equilibrio e moderazione.

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