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Turismo

La dolce vita di “Jacchelì”, presidentessa dell’Avvocato

03.09.2023

La dolce vita di Jacqueline Kennedy e Gianni Agnelli tra Ravello, la Costiera Amalfitana e Capri. Come le mete d’estate in angoli di paradiso possono raccontare storie speciali grazie a personaggi famosi, nel rapporto biunivoco tra terre ospitali, sapore di mondanità e benefici effetti sul turismo.

Sarà perché è chiamata Divina, ma la Costiera Amalfitana continua a sorprendere con il suo paesaggio spettinato e selvaggio, tra insenature digradanti a picco sul mare a formare calette, ricomposto nei suoi borghi marinari con quelle case imbiancate che, congiunte da vicoli tortuosi e piazzette, si arrampicano su verdi colline.

È lo sfondo del rapporto emozionale che ha trasformato questi luoghi dell’anima in un ricercatissimo posto di vacanza per visitatori di tutto il mondo, artisti e vip compresi. Lo aveva capito, nell’agosto1962, anche la First Lady Jacqueline Kennedy che, su consiglio di Gore Vidal (abbarbicato nella sua oasi letteraria La Rondinaia”), scelse Ravello come riferimento delle sue vacanze italiane.

L’accoglienza per lei, la figlia Caroline, la sorella Lee Radzwill, il cognato, fu festosa con la banda musicale, ali di folla, balli folkloristici e la cittadinanza onoraria concessa dal sindaco. Nella riservatezza di quella rocca a 400 metri, tra giardino, chiostro, e uno spettacolare belvedere su un mare infinito, si aprirono le porte esclusive di Villa Episcopio, di proprietà del duca di Sangro, già residenza di Vittorio Emanuele III, lontano dai riflettori e dai media. E, scendendo ogni mattina ad Amalfi, magari sostando prima sulla spiaggetta di Castiglione, si affastellarono giornate di sole a mare, bagni ed esercizi di sci d’acqua, il suo sport preferito, per poi salire sul Veliero blu in compagnia assidua dell’avvocato per antonomasia, Gianni Agnelli.

 

Tra Ravello dove «si sentiva come a casa» e la città della Repubblica Marinara, aveva creato un fil rouge di empatia. I negozianti la chiamavano confidenzialmente «Jacchelì», tra le stradine e le boutique del centro, nei ristoranti, nei locali, in ossequio alla sua eleganza fasciata di charme, calata in quei tubini lunghi fino al ginocchio, o nei pantaloni a sigaretta di lino bianco.

 

Eccola, Jackie, col suo foulard ed i sandali capresi, a scorazzare di giorno sulla giardinetta foderata di vimini con tendalino, una Fiat 600 decapottabile messale a disposizione dall’Avvocato ad alimentare le indiscrezioni su una presunta love story tra i due; o ospite nella villa a Conca de’Marini a scoprire le grotte segrete o a mangiare i ricci di mare seguendo i consigli di Sandro D’Urso, papà di Mario, gustando pure gli spaghetti fatti in casa, conditi con zucchine saltate in un trito di cipolla e ripassate nell’uovo.

E perché non centellinare un drink amalfitano davanti al Duomo al Santo Domingo, per poi, in serata, a bordo dell’“Agneta” dalle grandi vele blu, andare a cena a Capri con l’amico Gianni e la moglie Marella, per far ritorno cantando tutti insieme Volare di Modugno?

Senza contare i brividi dell’Africana, romantica rotonda sul mare ricavata nella roccia nel fiordo di Praiano con quella sua pista trasparente sui fondali blu, dove tanti amori erano sbocciati come quello tra Ava Gardner e Walter Chiari, e dove musica e balli allietavano le allegre serate di Margot Fontaine, Rudol Nureyev, lo stesso Agnelli, Gore Vidal, Frank Sinatra, Tyrone Power ed Humprey Bogart, con il Daily Mail a celebrarla e foto proibite pronte ad immortalare Jackie mentre si tuffava nuda dall’alto delle rocce. Le estati delle trasgressioni si ripetono, ma il sapore mondano di quella ravellese, rimane unica.

Fino al momento in cui John Kennedy, il Presidente Usa, intimò alla moglie di rientrare a casa: «More Caroline, less Gianni» (Più Caroline, meno Gianni). Per lasciare posto alla cronaca funesta di Dallas. Solo un anno dopo.

Credito fotografico: Brownpaperpackagestiedupwithstrings

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