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Cronaca, Lavoro, Società

La generazione che non riesce

02.10.2024

Alla loro età i genitori avevano già costruito casa. Il 71% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni vive ancora in famiglia; 7 su 10 non credono di riuscire a comprare un’abitazione o a mettere su famiglia se la loro situazione economica non migliora sensibilmente. Il focus sulle condizioni retributive di una generazione da sollevare.

«Io alla tua età ero già sposato e avevo già dei figli». Se hai 30 anni, poco più o poco meno, beh, sono quasi sicura che almeno una volta te lo sei sentito dire. Ma andare via di casa, per i giovani italiani non è mai stato così difficile. A dirlo sono i dati Eurostat, secondo cui il 71% dei ragazzi e delle ragazze di età compresa tra i 18 e i 34 anni vive ancora in famiglia. Una percentuale, questa, che non solo colloca il Paese tra quelli con i numeri più alti in Europa, come per esempio Portogallo, Grecia e Croazia, ma che raccontano una realtà piuttosto drammatica.

Se, infatti, i lavoratori italiani devono fare i conti con l’immobilità delle retribuzioni e l’aumento del costo della vita, per i giovani under 30 lo scenario si complica ulteriormente. E, ancora una volta, a parlare non è la pancia di una generazione in difficoltà, ma sono i numeri. Stando all’ultimo rapporto annuale Inps, i giovani italiani sotto i 30 anni guadagnano poco più di 14mila euro all’anno. Il che, in altri termini, significa poco più della metà rispetto alla media generale, che per i dipendenti nel settore privato si attesta intorno ai 27mila euro. Un divario, questo, che è ancora più profondo se paragonato al settore pubblico dove, a parità di ore e continuità occupazionale si guadagnano all’incirca tra i 6 e i 7 mila euro in più.

In questo scenario, però, una nota positiva c’è: sempre secondo l’Inps, negli ultimi quattro anni i salari degli under 30 sono cresciuti dell’8,4%, registrando 1,8 punti percentuali in più rispetto all’incremento medio, attestato al 6,6%. Nel complesso, però, questo aumento non è sufficiente a compensare la perdita del potere d’acquisto dovuta all’inflazione che ha eroso il valore reale degli stupendi. Se da una parte, infatti, i salari sono cresciuti, la precarietà lavorativa e il costo della vita, specie nelle grandi città, continuano a rendere estremamente difficile per i giovani costruirsi un futuro stabile.

In questa direzione ha indagato anche una ricerca condotta da Deloitte, secondo cui 7 giovani su 10 non credono che riusciranno a comprare casa o a mettere su famiglia se la situazione economica non migliora drasticamente. Perché fare progetti a lungo termine con un reddito medio annuo di circa 14mila euro è praticamente impossibile. Il che, va ad alimentare un senso di insicurezza e frustrazione che caratterizza un’intera generazione. Un’intera generazione che chiede che la retorica dell’io alla tua età venga finalmente messa nel cassetto per essere sostituita da azioni concrete che permettano loro di realizzare le proprie aspettative. O quanto meno, di avere una base per farlo.

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