10.06.2023
La nostra forza navale svolge compiti polivalenti, per la difesa e la sicurezza della penisola italiana, dei traffici marittimi, per la salvaguardia dell’ambiente, oltre che a supporto della Protezione civile e per le attività umanitarie.
Siamo un Paese circondato dal mare, ma sebbene da sempre considerati nell’insieme popolo di Santi, Poeti e Navigatori, gli italiani pongono poca attenzione sia alle acque costiere e a quelle aperte, sia alla marineria, se non quando c’è da traghettare o andare in crociera. Andare per mare è scelta di amore e di vita. Lo sa bene che si imbarca sulle flotte pescherecce per alimentare i mercati e le nostre tavole di Omega 3.
Ancora di più chi sceglie di vivere sul mare per pattugliarlo e difenderlo. È la missione della Marina Militare, arrivata a celebrare i 162 anni di fondazione in un panorama sempre estremamente complesso come quello del bacino mediterraneo. Un lavoro che richiede professionalità, dedizione e sacrificio, con lunghi periodi trascorsi lontano da famiglie e affetti. E che viene svolto in modo polivalente, nel senso che le navi della nostra Marina Militare possono essere impiegate per la difesa e la sicurezza della penisola italiana, dei traffici marittimi, ma anche a supporto della Protezione civile e per attività umanitarie. Non ci sono riflettori tra le onde, se non quelli azionati nelle ore notturne per intercettare e, non di rado, portare soccorso ai natanti in difficoltà carichi di migranti.
Una presenza costante per quella che il Governo considera giustamente una funzione cruciale nel Mediterraneo, ancora di più da quando, con la mutazione dello scenario internazionale a noi più vicino causato dall’invasione russa dell’Ucraina, la Marina Militare ha accentuato la sua azione strategica di controllo e difesa. E nel contempo, uomini e donne della forza navale sono in prima linea per la protezione dei fondali, la salvaguardia della biodiversità marina, il contrasto a chi inquina. Compiti svolti lontano dai nostri occhi, ma indispensabili. Intanto, pronta a compiere l’ennesimo giro per il mondo c’è una signora di 92 anni, la gloriosa Nave Scuola Amerigo Vespucci, che con il vessillo tricolore diffonderà la cultura e i valori dell’Italia nei cinque continenti, per quasi due anni, fino a marzo del 2025.