28 Maggio 2025
/ 26.05.2025

L’auto elettrica diventa per tutti

Il think tank Transport & Environment propone la creazione di una piattaforma europea per un social leasing delle auto elettriche. Una misura che punta a superare l’ostacolo maggiore alla diffusione dei veicoli non inquinanti: il prezzo

L’Europa può diventare un laboratorio di mobilità sostenibile e giustizia sociale. Lo sostiene Transport & Environment (T&E), che ha presentato una proposta ambiziosa: creare una piattaforma europea per il social leasing di auto elettriche, pensata per aiutare le famiglie a basso e medio reddito nella transizione ecologica. Secondo l’organizzazione ambientalista, l’iniziativa dovrebbe rientrare nel quadro del Clean Industrial Deal e rappresentare un punto centrale delle prossime linee guida della Commissione europea.

Una piattaforma unica per unire domanda e offerta

L’idea chiave è semplice ma potente: riunire gli Stati membri in una piattaforma europea che funga da sportello unico per il social leasing. L’obiettivo? Mettere insieme la domanda dei governi e facilitare trattative con le case automobilistiche per ottenere veicoli elettrici a prezzi più competitivi. Questa strategia permetterebbe di superare una delle principali barriere alla diffusione della mobilità elettrica: il costo iniziale, ancora troppo elevato per molte famiglie.

“Le auto elettriche sono ancora troppo care anche per chi ha un reddito medio, mentre gli incentivi spesso finiscono nelle mani di chi non ne ha bisogno”, afferma Esther Marchetti, Clean Transport Advocacy Manager di T&E Italia. “Il social leasing può cambiare le cose: eliminando la barriera del prezzo iniziale, rende le auto elettriche accessibili a milioni di persone che oggi sono costrette a usare veicoli vecchi, costosi e inquinanti”.

Un piano finanziario sostenibile: il Fondo sociale per il clima

Per finanziare questa svolta, T&E propone di includere il social leasing nei Piani sociali per il clima, che ogni Stato dovrà presentare entro il 30 giugno 2025. Questi piani specificheranno come utilizzare le risorse del Fondo sociale per il clima (Fsc), uno strumento finanziario europeo che sarà attivo dal 2026 al 2032, alimentato principalmente dai proventi del nuovo sistema ETS2 (il mercato delle emissioni per edifici e trasporti).

T&E stima che entro il 2032 si potrebbero rendere disponibili fino a 16 miliardi di euro per finanziare il social leasing nei cinque principali Paesi dell’Unione. Tuttavia, i fondi disponibili nel primo anno (2026) saranno limitati a circa 4 miliardi. Per accelerare l’implementazione, l’organizzazione propone di anticipare parte delle entrate future dell’ETS2, consentendo agli Stati membri di accedere a prestiti garantiti.

Misure tempestive per evitare nuove disuguaglianze

La necessità di interventi rapidi è cruciale: dal 2027, infatti, l’ETS2 potrebbe far aumentare i prezzi del carburante, con conseguenze dirette sulle famiglie più vulnerabili. Avviare già nel 2025 programmi di supporto – come il social leasing – permetterebbe di offrire un’alternativa concreta e sostenibile a chi oggi dipende da veicoli a combustione per spostarsi, soprattutto nelle aree rurali.

I criteri per l’accesso al social leasing dovranno essere definiti a livello nazionale, tenendo conto del reddito, della residenza e del possesso di un’auto. In base alle stime di T&E, tra 1,5 e 3 milioni di famiglie nei cinque Paesi analizzati potrebbero beneficiare di questi programmi, coprendo fino al 27% delle famiglie a reddito basso e medio-basso nelle zone meno servite dal trasporto pubblico.

Il ruolo dell’Ue nella decarbonizzazione equa dei trasporti

Secondo T&E, il social leasing deve però far parte di una strategia più ampia per affrontare la vulnerabilità legata ai trasporti. Non basta puntare solo sulle auto elettriche. È necessario affiancare anche incentivi per la mobilità attiva (bici e cammini), investimenti nel trasporto pubblico, promozione del car sharing, programmi di rottamazione e infrastrutture di ricarica accessibili.

“Liberare le famiglie dalla dipendenza dai combustibili fossili richiede un approccio sistemico”, prosegue Marchetti. “Serve una combinazione di strumenti che favorisca una vera giustizia climatica nei trasporti”.

Benefici ambientali e industriali

Oltre al sostegno sociale, l’iniziativa potrebbe generare un impulso importante anche per l’industria europea. Se i governi daranno priorità ai veicoli prodotti in Europa, il social leasing potrà favorire la domanda interna e rafforzare la competitività dei produttori europei. Secondo le previsioni, entro il 2032 le auto fornite tramite social leasing potrebbero rappresentare fino al 12% del parco elettrico circolante in Europa.

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