10.09.2024
La rivoluzione c’è, ma è intangibile. A Berlino scatta il grande momento della cucina e, soprattutto, delle aspirapolveri. Di cose che vorresti acquistare ce ne sarebbero molte. Imperdibile il robot lavavetri, ma secondo l’esperto all’IFA c’è proprio tutto, tranne il wow.
Lo stato dell’arte della tecnologia la capisci quando incontri Nicoletta: «Dammi un consiglio: dove posso andare a vedere qualcosa che mi faccia dire “wow”?». Nicoletta lavora all’accoglienza di uno degli stand più grandi – quello di Haier – di IFA 2024, il grande salone dell’elettronica di consumo nell’area fieristica di Berlino, la più indecifrabile del mondo (si intende come distribuzione dei padiglioni, e qui servirebbe un altro articolo sulla numerologia dei tedeschi), ed è in cerca di qualcosa che porti meraviglia alla sua ora di pausa. Ecco: ti fermi, cerchi una risposta, e poi ti viene fuori un “mah”, che da giornalista specializzato non ti fa fare certo una grande figura. Ma il problema è questo: alla fiera c’è proprio tutto, tranne il wow.
Insomma, la rivoluzione è finita, nel senso che sono bastati poco più di quindici anni dall’invenzione dell’iPhone per consumare tutto quello che di sorprendente c’era intorno. Per carità ci sono cose belle, anzi bellissime, che fanno cose – queste sì – meravigliose. Però le vere novità sono tutte all’interno, invisibili, ancora con poco appeal per il pubblico che entra in un negozio in cerca di qualcosa che non sa di desiderare. C’è l’intelligenza artificiale, c’è il design dilagante, ma gli oggetti sono sempre quelli e d’altronde non è che puoi stravolgere una lavatrice o un forno. Cosicché più che una fiera, IFA è diventato uno sterminato centro commerciale senza casse. In realtà, di cose che vorresti acquistare ce ne sarebbero molto (imperdibile il robot lavavetri, per esempio), se non altro per aggiornare i propri appartamenti con tanta comodità. Però, in definitiva, il tutto si potrebbe sintetizzare così: sono usciti, dalla lista dei nuovi desideri, gli smartphone. Davvero: fino a qualche anno fa, nonostante la concorrenza a fine inverno del Mobile World Congress di Barcellona (che è una fiera più specializzata in materia), le aziende facevano a gara per presentare gli ultimi telefonini intelligenti anche a Berlino.
Quest’anno oltre al pieghevole di Honor (bello e sottile), c’è qualche pezzo qua e là nel mega padiglione di Samsung e in quello di Google, tutta però roba già vista e presentata. In compenso è il grande momento della cucina e, soprattutto, delle aspirapolveri: robot, scope elettriche o lavapavimenti che siano, ti fanno chiedere quanto sporco ci sia nel (nostro) mondo visto il numero di prodotti esposti, migliaia. E poi ti chiedi pure, visto che fanno tutti intelligentemente la stessa cosa (per esempio il nuovo must è che evitino gli animali domestici mentre puliscono), se la Cina spezzettando la produzione in decine di aziende non abbia deciso di invaderci con gli elettrodomestici piuttosto che con i carri armati.
Scherzi (forse) a parte, la tendenza è quella: perfino le Tv che si allargano oltre i 130 pollici si rimpiccioliscono come presenza, e il resto sembra invisibile. Così, quando l’ennesima piccola azienda cerca di spacciare le sue cuffiette come più speciali di altre centinaia in giro per gli stand, ti viene un sincero moto di tenerezza che in fondo è molto wow. O no?