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Spazio

L’agenzia spaziale nipponica non lascia, ma raddoppia

07.09.2023

La sonda giapponese SLIM

Una missione in collaborazione con la NASA e l’ESA che indaga sulle origini dell’universo; l’altra missione è affidata alla sonda SLIM, con la quale il Giappone vuole diventare il quinto Paese ad abbracciare la Luna.

Poteva mai mancare il Giappone nella nuova corsa alla Luna? Assolutamente no. Anzi, l’agenzia spaziale nipponica non lascia, ma raddoppia. A bordo del razzo H-IIAm, decollato dal centro spaziale di Tanegashima, un satellite e una sonda, lanciati per due obiettivi diversi, ma ugualmente ambiziosi. Appena 14 minuti e 9 secondi dopo la partenza, avvenuta alle 8:42 del mattino nella terra del Sol Levante (1:42 di notte in Italia), è stato messo in orbita il satellite astronomico, un telescopio a raggi X destinato a osservare la cosmologia del plasma nelle stelle e nelle galassie che compie una missione in collaborazione con la NASA e l’ESA, andando a rafforzare la pattuglia di scandagli cosmici che indaga sull’origine dell’universo. Il telescopio spaziale ha aperto i suoi pannelli solari e andrà a posizionarsi in una orbita terrestre bassa ad un’altezza media di 550 km dalla superficie.

La seconda missione è affidata a una sonda che reca un modulo lunare leggero, ribattezzato SLIM, che nel mese di dicembre entrerà nell’orbita del nostro satellite naturale per poi provare a scendere sulla superficie selenita, operazione da portare a termine nell’arco di sei mesi. Punto di allunaggio previsto, il cratere Shioli nei pressi dell’equatore lunare. Se la discesa avrà successo, il Giappone diventerà il quinto Paese a poggiare un veicolo sulla Luna, dopo l’ex Unione Sovietica (che, come agenzia spaziale russa, ha fallito recentemente il tentativo di ritorno), gli Stati Uniti, la Cina e l’India, che lo scorso 23 agosto ha raggiunto il polo sud lunare con il lander Chandrayaan-3.

Il Giappone, che è al primo tentativo di sbarco sulla Luna. Il viaggio di SLIM sarà piuttosto lungo, arrivando a una distanza di oltre 1.5 milioni dalla Terra prima di dirigersi verso la Luna. Una manovra studiata per risparmiare propellente e in funzione delle dimensioni volutamente contenute del lander. SLIM è stato equipaggiato con una tecnologia avanzato di guida e controllo con l’obiettivo di dimostrare la possibilità di effettuare un allunaggio morbido e di alta precisione, con un’accuratezza inferiore ai 100 metri. Il che potrebbe rappresentare una svolta nelle operazioni di allunaggio, che possono arrivare ad un livello di incertezze di qualche chilometro rispetto al punto di arrivo prefissato. I dati acquisiti dalla missione giapponese saranno utilizzati dalla NASA e integrati nel programma Artemis che si prefigge di riportare un equipaggio sulla Luna entro il 2025, con il primo passo affidato stavolta a una donna, nel segno di Artemide dopo Apollo. La tecnologia di allunaggio di precisione sarà fondamentale in vista della creazione di una base permanente, per l’arrivo di rifornimenti ed equipaggiamenti. Ultima curiosità tecnologica. A bordo del lander SLIM, che pesa 700 kg, si trovano due piccoli rover, denominati Lunar Excursion Vehicle 1 e 2. Lev 1 è un rover senza ruote, in grado di spostarsi sulla superficie saltellando. Lev 2, invece, consiste in una piccola palla-robot.

Credito fotografico: JAXA

 

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