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Società

L’ambasciatore della solitudine

18.12.2023

Oltre un terzo degli adulti di età superiore ai 45 anni in USA va incontro alla solitudine. Lo stato di New York nomina un onorario ambasciatore chiamato “Honorary Ambassador to Loneliness” per sconfiggere questa piaga sociale che dilaga tra la popolazione.

Di solitudine e isolamento sociale si può morire. Contro quelli che sono dei mali silenziosi e che negli Stati Uniti sono riconosciuti come epidemici, lo stato di New York sta cercando di correre ai rimedi creando una figura professionale del tutto particolare e anche la prima del paese, uno “honorary ambassador to loneliness”, un ambasciatore onorario alla solitudine. Nel caso specifico si tratta di un’ambasciatrice e per il ruolo, la governatrice Cathy Hochul ha scelto la dottoressa Ruth Westheimer, una terapeuta psicosessuale con all’attivo oltre 37 libri. La specialista, 95 anni, è anche una sopravvissuta dell’Olocausto. Lasciò la nativa Germania dopo aver perso la famiglia nei campi di concentramento. È state lei stessa nel 2022 a candidarsi come ambasciatrice per combattere la solitudine. La carica ha pochi privilegi e un grande “fardello”, quello appunto di aiutare i newyorkesi a far fronte alla sempre più pressante questione dell’isolamento sociale, una piaga che si porta dietro tante conseguenze a livello di salute sia mentale che fisica. Tra queste, depressione, ansia, disordini cardiovascolari, indebolimento del sistema immunitario e persino la morte prematura.

«Nella battaglia dello stato di New York contro l’epidemia di solitudine – ha detto la Hochul – un aiuto dall’ambasciatrice onoraria Ruth Westheimer può essere semplicemente ciò che il dottore ha ordinato». Ha sottolineato che secondo gli studi, coloro che soffrono di solitudine hanno un rischio più alto del 32% di morire prematuramente. Una ricerca della National Academies of Sciences, Engineering and Medicine ha rivelato che oltre un terzo degli adulti di età superiore ai 45 anni in Usa va incontro alla solitudine mentre quasi un quarto dai 65 anni in su è considerato isolato socialmente. Per solitudine si intende il sentirsi soli a prescindere dal livello di contatto sociale. L’isolamento sociale invece è la mancanza di relazioni sociali.

Lo Stato di New York è in prima linea e all’avanguardia nella lotta all’isolamento. Si sta cercando di creare delle comunità più a misura di anziani oltre a un sistema sociosanitario di supporto. L’anno scorso è stato concepito persino un masterplan dell’invecchiamento (State Master Plan for Aging) per cercare di garantire a tutti gli individui un’esistenza dignitosa e da indipendenti. Si dovrà tuttavia aspettare il 2025 per raccogliere i risultati di tale piano e per stabilirne l’efficacia. Per quanto riguarda la città di New York, con i suoi quasi nove milioni di abitanti, inoltre, anche a contatto con tanta gente, risulta facile sentirsi soli. Una condizione che si sta manifestando in tutti i suoi aspetti più negativi soprattutto dalla pandemia di Covid 19. Chi non trova sostegno spesso si rifugia nell’alcol, nelle droghe o semplicemente si lascia andare in stati di depressione.

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