25.07.2024
L’attentato avvenuto il 13 luglio contro l’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo molti è un evento che torna a confermare l’idea che in USA ci sia un problema con la violenza. Ne parla Francesco Costa nel suo libro.
In Frontiera, lucida analisi saggistica sugli Stati Uniti, Francesco Costa, giornalista e vicedirettore de Il Post, dedica un capitolo intero a questo argomento, ne dispiega il legame che esiste non solo con la politica, ma con tutta la società statunitense, discute i fatti del passato e riporta esempi recenti. E scrive così: «Nella vicenda nazionale statunitense la violenza è stata dunque spesso uno strumento di vita quotidiana, di liberazione, di affermazione di sé e di protezione dei propri interessi, dentro e fuori i propri confini. […] Non è un tratto culturale semplice da indagare».
E di quest’America, che è, si, violenta, ma è anche tante altre cose, noi cosa sappiamo?
Non so quanto questa domanda si avvicini a quella che Costa si è posto – nel caso in cui se ne sia posto una – quando ha iniziato a scrivere il suo ultimo libro, cioè Frontiera, pubblicato lo scorso marzo, per Mondadori. In ogni caso, è un libro che in modo (volutamente) “frastagliato”, ma molto chiaro, traccia un profilo ben preciso della società americana e spiega perché quello in cui viviamo è un nuovo (e un altro) secolo americano. Il saggio, oltre a essere il quarto libro di Costa, è il quarto libro in cui l’autore racconta l’America: dal 2020 a oggi sono stati pubblicati “Questa è l’America” (2020), “Una storia americana” (2021), “California” (2022). In questa nuova pubblicazione, Costa fa quello che gli riesce meglio, ossia raccontare storie, aneddoti e fatti, con i quali spiega perché anche nel nuovo secolo gli americani «rimangono i migliori a giocare al gioco del capitalismo».
L’affermazione contrasta con l’idea che vede questo Paese ormai in declino, soprattutto se messo in relazione con l’ascesa della Cina: a parere del giornalista, i fatti di oggi sono esemplari di quanto, invece, gli Stati Uniti d’America restino il Paese più preparato a vincere l’attuale rivalità con la Cina e a segnare con la sua storia anche questo secolo. Sono tutt’altro che un Paese privo di problemi, eppure continuano a essere i precursori di ogni principale tendenza sociale, economica e culturale e la loro politica interessa tutto il mondo. Questo nuovo libro è uno strumento per capire il modo di pensare degli americani, come e su cosa ragionano, come agiscono, quali sono le trame sociopolitiche che animano la contemporaneità e che possono essere utili a conoscere l’America di ieri e di oggi. Poco meno di trecento pagine e cinque capitoli, ognuno dedicato a una caratteristica che l’autore riconoscere alla società americana.
Abbondanza, Ingenuità – ossia ingenuity come ingegno, perché ci sono cose che potrebbero sembrare impossibili per noi e per loro, però poi loro le fanno lo stesso –, Identità, Violenza e Frontiera, parola che dà il titolo al saggio. Perché «la frontiera è un mito fondativo degli Stati Uniti, forse il mito fondativo per eccellenza: è la sintesi del loro sguardo su sé stessi e sul mondo».
Francesco Costa è un esperto di Stati Uniti, ne scrive dal 2008, quando è agli inizi della sua carriera e segue per conto di un giornale le elezioni americane in corso in quell’anno. Da allora ha continuato a scrivere di politica e società statunitense, ha lavorato come inviato in varie città americane ed è fondatore del progetto editoriale Da Costa a Costa, nato nel 2015.