15 Gennaio 2025
Milano, 2°

Cultura, Mondo

L’Asinello e l’Elefante per gli americani

02.09.2024

Un candidato lo mise sui manifesti elettorali dopo essere stato attaccato dai suoi oppositori come un “asino” per le sue posizioni populiste. I due stemmi, per il popolo americano immediatamente riconoscibili come Babbo Natale o lo zio Sam; quando sono nati, cosa rappresentano e quel è la loro storia.

Stanno alla cultura visuale americana come i barattoli Campbell stanno a Andy Warhol e sono immediatamente riconoscibili come Babbo Natale o lo zio Sam. Sono l’asinello e l’elefante, i due animali simbolo rispettivamente del partito Democratico e di quello Repubblicano e, specialmente nei periodi di elezioni, vengono raffigurati con i colori della bandiera americana, bianco, rosso e blu. Sono ovunque, sulle spille, sui cappellini, sui poster, nei fumetti e persino nell’abbigliamento. Nella ordinarietà, l’asinello è di colore azzurro, mentre l’elefante è rosso. Per rintracciare l’origine dell’associazione con i due animali bisogna andare indietro al 19/o secolo ed in particolare alla creatività di un vignettista politico immigrato dalla Germania, Thomas Nast, considerato anche il “Padre del Fumetto Americano”. Fu lui che, con le sue vignette apparse dal 1862 al 1886 sul magazine politico Harper’s Weekly, contribuì alla diffusione dei due simboli nella cultura di massa.

L’asinello venne usato per la prima volta nel 1828, durante la campagna elettorale per la Casa Bianca, dal democratico Andrew Jackson. Il candidato lo mise sui manifesti elettorali dopo essere stato attaccato dai suoi oppositori come un “asino” per le sue posizioni populiste. All’epoca, quello che sarebbe diventato il settimo presidente degli Usa, non fu scosso più di tanto; invece, adottò l’epiteto come grido di battaglia. Qualche anno più tardi, nel 1870, ignaro dei legami dell’asino con Jackson, Nast usò l’animale in un “cartoon” per rappresentare una fazione anti-militarista dei democratici con cui era in disaccordo. Il simbolo ebbe successo e l’illustratore continuò ad usarlo per indicare giornali e opinionisti democratici.

L’associazione tra elefante e repubblicani cominciò, invece, a diffondersi dal 1874 quando, sempre Nast, in un periodo in cui si metteva in discussione un terzo mandato per Ulysses Grant, raffigurò una serie di animali associandoli a posizioni politiche. Ispirato da una notizia, poi risultata falsa, sulla fuga di alcuni animali dallo zoo di New York, Nast raffigurò un grosso pachiderma in fuga e in procinto di cadere in un burrone (contenente inflazione e caos) e con una didascalia che recitava “il voto repubblicano”. Era il suo modo per rappresentare il Gop (Grand Old Party) e la presunta paura degli americani per il dispotismo del presidente repubblicano Ulysses Grant. L’animale fu usato anche durante le successive elezioni di mid-term, in cui i repubblicani furono sconfitti. In quel caso, il partito venne visto come un grande elefante in gabbia. Nonostante ciò, qualche anno dopo i repubblicani lo adottarono come simbolo esaltandone l’intelligenza e la dignità.

 

Condividi