19 Maggio 2024
Milano, 18°

Sport

Le incognite annebbiano le speranze azzurre a Wimbledon

26.06.2023

Il tennis italiano si avvicina a Wimbledon con più dubbi che certezze. Sinner si ferma precauzionalmente, Musetti deve ancora digerire l’erba… e c’è l’enigma Berrettini.

La valanga azzurra del tennis nutriva (e nutre) grandi ambizioni per il 2023 racchettaro, ma alla soglia di metà stagione non abbiamo ancora vinto un grande titolo. Il miglior piazzamento rimane la finale di Jannik Sinner a Miami. Meno bene negli Slam, laddove non siamo riusciti a superare la soglia degli ottavi di finale tra Melbourne e Parigi. Ci riproveremo sui sacri prati di Wimbledon, ma le premesse non sono così scintillanti. L’ansia riguarda soprattutto le condizioni fisiche del nostro numero 1. Dopo la delusione parigina, ha perso nei quarti sia a ‘s-Hertogenbosch che ad Halle, laddove si è bloccato per un risentimento all’adduttore sinistro. Ha avvertito dolore nel rincorrere una smorzata di Alexander Bublik, ha provato a proseguire, ma poi ha capito che non era il caso di rischiare. Saggia decisione. Halle non gli cambia niente, mentre Wimbledon è il torneo. E Sinner ha già dimostrato di poter essere “da corsa”. Lo scorso anno batté Alcaraz e si arrese solo a Djokovic, non prima di avergli portato via i primi due set.

Rimangono i dubbi su un fisico un po’ fragile, per quanto irrobustito rispetto al 2022. Sono bastati un paio di match lottati (contro Gasquet e Sonego) per metterlo sotto stress ed esporlo a un problema che non preoccupa, ci mancherebbe, ma che non è il miglior viatico per avvicinarsi ai Championships (al via il 3 luglio). Guai a pensare che il 2023 di Jannik sia deludente. È settimo nella classifica che tiene conto dei soli tornei stagionali, virtualmente qualificato per le ATP Finals, ma la mente umana è sempre protesa a quello che manca, non certo a quello che già possiede.

Ed è così anche per Jannik. Nutre grandi ambizioni anche Lorenzo Musetti, che in queste settimane ha vinto le prime partite in carriera sull’erba. I quarti a Stoccarda e al Queen’s sono uno specchio abbastanza fedele del suo attuale livello, almeno su questa superficie: immediato rincalzo ai migliori. Vince i match che deve, ma Tiafoe (in Germania) e Rune (a Londra) hanno evidenziato come debba ancora affinare il suo atteggiamento tattico. Il carrarino ha tutto – a partire da una mano fatata – per fare ottime cose sui prati, ma deve aggiustare alcuni meccanismi. A 21 anni ci sta. Un piazzamento nella seconda settimana sarebbe un buon risultato.

C’è poi la grande incognita legata a Matteo Berrettini. A Stoccarda abbiamo visto un giocatore totalmente impreparato (qualcuno sussurra che abbia giocato perché il title sponsor del torneo è anche il suo), poi è arrivato il forfait al Queen’s, laddove aveva vinto le ultime due edizioni. C’è chi ironizza sulla sua vita privata, altri sono preoccupati per un dolore addominale che sembra non andare più via. Sul suo fronte tutto tace, anzi no. Coach Vincenzo Santopadre ha pubblicato un enigmatico post su Facebook “Si chiacchiera molto. Si parla poco. Non si dice niente”. Un messaggio – neanche troppo velato – a chi parla di Berrettini senza sapere come stanno le cose. Il problema è che passano i giorni, le settimane, i mesi, e del giocatore che raggiungeva la finale a Wimbledon non c’è ancora traccia. Incrociamo le dita.

Condividi