9 Settembre 2025
/ 8.09.2025

“L’equipaggio di terra siamo noi”: 50 mila in piazza per la Flotilla

Manifestazione a Roma, mentre il governo Meloni si schiera contro il riconoscimento immediato dello Stato della Palestina e le armi italiane continuano a viaggiare verso Israele

Il divario tra il sistematico e ben programmato sterminio della popolazione di Gaza e l’inerzia del governo italiano diventa sempre più stridente. Alla fiera dell’ipocrisia, dove le parole di deplorazione vengono continuamente smentite dagli atti, l’Italia occupa una posizione di prima fila. Il governo Meloni ha dichiarato di aver sospeso tutte le nuove licenze di esportazione di armamenti verso Israele dopo l’inizio delle operazioni nella Striscia di Gaza.

Ma secondo l’Archivio Disarmo, un’analisi condotta incrociando dati ufficiali del SIPRI, dell’ISTAT (portale Coeweb per le statistiche sul commercio estero) e della Relazione governativa sull’export di armamenti smentisce le dichiarazioni pubbliche del Governo italiano circa la sospensione delle forniture dopo il 7 ottobre 2023: “Nel 2024 l’Italia ha esportato in Israele ‘armi e munizioni’ (cat. 93) per circa 5,8 milioni, dei quali ne esplicita solo l’11% come appartenenti alle sottocategorie ‘armi non letali’ (cat. 9304), ‘parti e accessori’ (cat. 9305) e ‘bombe, granate e siluri’ (cat. 9306)”.

Una conferma della contraddizione tra ciò che viene detto e ciò che viene fatto arriva dall’intervento dei portuali di Genova che questa estate hanno fermato un carico di armi destinato all’esercito israeliano. E oggi il Fatto Quotidiano apre la prima pagina sui 100 soldati israeliani protetti dalla polizia in un resort sardo a 5 stelle con massaggi e spiaggia privata, coccolati per riprendersi dalle fatiche della guerra.

Tra il sostanziale appoggio del governo Meloni a Netanyahu e il giudizio degli italiani sull’abitudine dell’esercito israeliano di sparare sulla Croce Rosa e sui giornalisti e di bombardare gli ospedali c’è un fossato che si sta allargando. Il Consiglio d’Europa ha chiesto di sospendere l’invio di armi a Israele. La Germania si è impegnata al blocco. Molti governi europei si preparano a riconoscere lo Stato della Palestina. Una figura di peso come Teresa Ribera (Commissione Europea) ha definito le azioni israeliane a Gaza “genocidarie”. Ma Palazzo Chigi resta allineato all’asse Trump-Netanyahu.

Una posizione sempre meno popolare. Ieri la Flotilla della Resistenza, la Global Sumud Flotilla che si prepara a forzare il blocco israeliano per portare viveri alla popolazione di Gaza ormai alla carestia, ha ricevuto un endorsement popolare. Roma si è trasformata in un porto simbolico per la Flotilla. Decine di migliaia di persone – gli organizzatori parlano di 50.000 – hanno affollato le strade dal centro fino alla Piramide, tra bandiere palestinesi, cori e uno slogan che ha fatto da perno alla manifestazione: “Siamo l’equipaggio di terra: se bloccano la Flotilla, blocchiamo tutto”. Sul Tevere, un battello carico di bandiere palestinesi ha navigato tra Castel Sant’Angelo e l’Isola Tiberina.

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