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Arte

L’era del Futurismo torna a ispirare i musei italiani

23.11.2023

Augusto Favalli, Passaggio sulla base, 1935. Guglielmo Sansoni, Paesaggio aereo, 1932

Il Movimento artistico fondato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti ha lasciato segni indelebili nelle arti figurative. Le mostre che si susseguono nel nostro Paese invitano alla sua riscoperta.

In Italia stiamo assistendo al grande ritorno del Futurismo, Movimento letterario e artistico, fondato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti e che ha lasciato segni indelebili nelle arti figurative, dall’aeropittura all’aeropoesia e quant’altro. In quest’ultimo periodo del 2023 a Matera, nelle sale di Palazzo Lanfranchi, e a Treviso, al Museo Nazionale Collezione Salce, sono state aperte due importanti, rassegne sul Movimento visto da diverse angolazioni. Si tratta, infatti, di un progetto condiviso tra il Museo nazionale di Matera, diretto da Annamaria Mauro, e la Direzione regionale Musei Veneto, diretta da Daniele Ferrara.

A Matera, fino al 10 gennaio 2024, è allestita la mostra dal titolo «Futurismo italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del movimento», a cura di Massimo Duranti, che comprende un nucleo di manifesti futuristi concessi dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso.
Il Museo trevigiano propone un ricco focus sul tema del manifesto futurista, dal titolo “Futurismo di carta”, curato da Elisabetta Pasqualin con la collaborazione di Sabina Collodel, direttamente collegata a un’altra mostra sul tema «Forme dell’avanguardia», aperta fino al 25 febbraio 2024, e che sarà seguita, dal 1° marzo al 30 giugno 2024, da una seconda parte dal sottotitolo «Immaginare l’universo con l’arte della pubblicità».

La Galleria Bottegantica di Milano, fino al 2 dicembre, offre l’opportunità di visitare la monografica “Aeropittura Futurista. L’avanguardia italiana tra Biennali e Quadriennali”. Questa mostra, curata da Fabio Benzi, si concentra sulla partecipazione dei futuristi alle Biennali di Venezia (1926-1942) e alle Quadriennali d’Arte Nazionale di Roma (1931-1943), proponendo una accurata selezione di opere pittoriche e scultoree, con cui Filippo Tommaso Marinetti, alla guida del movimento, cercò di assicurare un riconoscimento ufficiale al Futurismo italiano.

La produzione giovanile (oltre 100 opere) di uno dei grandi protagonisti del Futurismo, Umberto Boccioni, è raccolta nella mostra “Boccioni. Prima del Futurismo”, proposta alla Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo, nel parmense, e aperta fino al 10 dicembre.

Altre mostre sul Futurismo sono annunciate nel 2024 in Italia e in Europa, a conferma che questa avanguardia artistica continua a richiamare interesse. D’altronde, il movimento guidato da Marinetti seppe affermarsi in tutto il mondo – come ha ricordato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, all’inaugurazione della mostra di Matera – «lasciando tracce a tinte forti anche nel Meridione nel segno di una sfida culturale al rinnovamento e alla creazione di una modernità».

Quanto all’allestimento continuo di mostre rappresentative del Futurismo, «l’obiettivo è far conoscere questo fenomeno che ha contagiato tutte le discipline artistiche, lasciando un’eredità di pensiero e di creatività ancora attuale».

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