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Scienza e tecnologia

L’Europa punta sul 5G, nuovi “corridoi”

18.01.2024

Grandi progetti di connettività tra gli Stati membri dell’Unione Europea. È il “Meccanismo per collegare l’Europa (MCE)” che andrà a influenzare le nostre vite, creando rete stradale e ferroviaria paneuropea, completa di corridoi 5g entro la fine del 2027. Ma tranquilli, il 5G “inquina” meno delle altre tecnologie, lo conferma anche un recente studio del Polimi-CNR.

Mentre le guerre e i conflitti stanno inficiando i collegamenti tra Stati, la Rete pare ampliarsi e potenziare nuovi “corridoi”. Stiamo parlando del 5G e dei nuovi progetti e investimenti europei. I non addetti ai lavori non conoscono il cosiddetto “Meccanismo per collegare l’Europa (MCE)”, eppure influenza le nostre vite e riguarda investimenti per creare una rete stradale e ferroviaria paneuropea completa di corridoi 5G entro la fine del 2027.

Sono cofinanziati una serie di progetti e studi iniziali finalizzati a preparare i lavori effettivi per le prossime grandi ondate di progetti di dispiegamento di reti 5G. Inoltre sono aperti bandi europei che cofinanziano progetti che dovranno realizzare infrastrutture 5G in grado di fornire connettività all’avanguardia con caratteristiche quali prestazioni Gigabit, alta densità di utenti, copertura ubiqua, capacità di connettere dispositivi IoT (es. smartphone), bassa latenza e affidabilità in grado di supportare modalità innovative per migliorare la fornitura di servizi pubblici e SIG (Servizi di Interesse Generale) o SIEG (Servizi di Interesse Economico Generale) per i cittadini e le “comunità smart”.

Inoltre, si sta lavorando per creare delle vere e proprie dorsali di connettività digitali globali per le rotte all’interno degli Stati membri dell’Unione europea, tra Stati membri diversi e tra Stati membri e Paesi terzi. Questi fondi e investimenti puntano ad agevolare il mercato, i consumatori, i trasporti, il commercio e tutta una serie di servizi innovativi con l’obiettivo di migliorare il nostro modo di vivere. I bandi aperti attualmente hanno un importo complessivo di 241 milioni di euro e sono gestiti dalla HADEA – Agenzia esecutiva per la salute e il digitale della Commissione europea. Il 5G rappresenta la quinta generazione della tecnologia cellulare. È stato progettato per incrementare la velocità, ridurre la latenza e migliorare la flessibilità dei servizi wireless. Può migliorare le prestazioni delle applicazioni aziendali, oltre a quelle di altre esperienze digitali in genere, quali online gaming, videoconferenze e sistemi di guida senza conducente. Le reti 5G sono virtualizzate e basate sul software, sfruttando le tecnologie cloud.

In Italia risulta necessario avere una legislazione per le emissioni che sia sempre in linea al livello consigliato dalle linee guida ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non-Ionizzanti) e seguito già dagli altri Stati. Occorre, infatti, evitare che il nostro 5G sia limitato per copertura e qualità della connessione. Inoltre, il 5G “inquina” meno delle altre tecnologie, lo conferma anche un recente studio del Polimi-CNR. Le nuove antenne incorporeranno una tecnologia nota come Massive MIMO (multiple input, multiple output), che consente a più trasmettitori e ricevitori di trasferire più dati in contemporanea. Occorrerà informare bene i cittadini, man mano che investimenti e progetti procederanno, in modo da limitare le notizie false che girano soprattutto sui social e in modo da evitare un incremento della diffidenza relativa alle nuove tecnologie.

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