30.01.2025
“Iscrizione nel registro indagati non è un atto dovuto, è discrezionale”
Roma, 30 gen. (askanews) – “Il problema è la scelta di un magistrato di iscrivere nel registro degli indagati del Tribunale dei ministri” la premier Giorgia Meloni, i ministri Piantedosi e Nordio e il sottosegretario Mantovano “per una vicenda dove c’era la possibilità” di fare altrimenti. “Non è un atto dovuto, lui aveva discrezionalità, quindi c’è una scelta, mi auguro non legata ad altre vicende, frutto di una richiesta di un avvocato che era stato al governo di centrosinistra e che fa parte di uno schieramento di opposizione”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo, al termine di una conferenza stampa di Forza Italia alla Camera, a una domanda sull’atto inviato dal procuratore di Roma Francesco Lo Voi sulla vicenda dell’arresto e della successiva espulsione del cittadino libico Osama Almasri.
“Voglio ricordare, e lo dico da ministro degli Esteri – ha proseguito Tajani – che iniziative come queste non danno dell’Italia un’immagine positiva, quindi un servitore dello Stato, prima di fare delle scelte a mio giudizio più che azzardate, deve pensare se la sua scelta, visto che non è un atto dovuto, fa o meno l’interesse dell’Italia. Questa scelta secondo me non fa l’interesse dell’Italia”.