Mentre l’Europa tentenna più che mai sulla transizione verde, l’India lancia un piano tanto ambizioso quanto costoso: circa 18 mila miliardi di euro di qui al 2070 per trasformare la terza economia più inquinante del Pianeta in un Paese a zero emissioni. Il progetto governativo rappresenta il più grande investimento mai pianificato nella storia per combattere il cambiamento climatico. Un obiettivo difficile da centrare, ma date le dimensioni immense del Paese e della sua popolazione, non impossibile.
Il gigante asiatico punta a un doppio obiettivo: azzerare le emissioni entro il 2070 e sollevare dalla povertà centinaia di milioni di persone. Una sfida titanica per un Paese che oggi deve ancora fare i conti con blackout frequenti, e dove il carbone fornisce quasi la metà dell’energia necessaria.
Una rivoluzione energetica
Il piano prevede una vera e propria rivoluzione energetica. Entro il 2070 le energie rinnovabili dovrebbero coprire il 65% del fabbisogno nazionale, mentre il nucleare arriverebbe all’11%. Il carbone, oggi responsabile del 49% della produzione di energia, verrebbe ridotto a un marginale 4%. Un cambio di rotta radicale rispetto all’attuale traiettoria, che vede invece il carbone ancora al 30% nel 2070. Indipendentemente dagli obiettivi climatici, ci si aspetta che il Paese costruisca una enorme quantità di energia solare ed eolica, insieme a sistemi di accumulo basati su batterie, per aumentare in modo esponenziale l’elettrificazione.
Ma non è tutto teoria e numeri. L’India sta già pagando il prezzo del cambiamento climatico, con ondate di calore e inondazioni sempre più devastanti che colpiscono la popolazione. L’inquinamento nelle grandi città ha raggiunto livelli allarmanti, compromettendo la salute di milioni di cittadini. Possiamo ben dire che il nuovo piano rappresenta una necessità più che una scelta.
La sfida più grande
La sfida più grande sarà gestire la crescita prevista. Entro il 2070 la superficie abitabile dovrà più che raddoppiare, con nuove case, e le strade dovranno riuscire a sostenere un parco auto sei volte più grande di quello attuale, passando da 32 a 190 veicoli ogni mille abitanti. Tutto questo mentre si tenta di decarbonizzare l’economia. Il piano si affida in parte a tecnologie ancora in fase di sviluppo e ragionevolmente inaffidabili, come la cattura del carbonio, e prevede un’espansione massiccia del nucleare, che dovrebbe passare dagli attuali 9 gigawatt a ben 300. Numeri che fanno tremare i polsi agli esperti del settore.
In vista della Cop30 in Brasile il mese prossimo, dove tutti i Paesi dovranno presentare i loro piani climatici fino al 2035, l’India manda un segnale forte. Mentre la Cina promette di ridurre le emissioni del 10% dal picco entro il 2035, Nuova Delhi anticipa il proprio picco al 2045, dieci anni prima rispetto alle previsioni attuali.
