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Spazio

L’India tocca dolcemente la Luna, il primo Paese ad allunare al Polo Sud

24.08.2023

L’india supera la prova e tocca la Luna alle ore 14:34 del 23 agosto con il suo lander Vikram. Il primo ministro indiano Narendra Modi saluta la missione pubblicamente in diretta dal vertice BRICS con a fianco la Russia che ha fallito e gli altri rappresentanti del Sudafrica, Brasile e Cina.

La Luna si è fatta conquistare dall’India, che per arrivarci e diventare il quarto Paese che posa un veicolo sulla sua superficie, ha speso 75 milioni di euro (paragonabile al costo di un lancio del Falcon 9 di SpaceX, un terzo di quanto investito dalla Russia, che ha provato a tornarci 47 anni dopo l’ultima missione targata Unione Sovietica, fallendo l’obiettivo.

L’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (ISRO) ha ottenuto un successo tecnologico che la proietta nel ristretto novero dei Paesi che possono recitare un ruolo primario nei programmi per la creazione di basi permanenti sul nostro satellite naturale. L’India non solo è il quarto Paese ad approdare sulla Luna, dopo Russia (ovvero la ex Unione Sovietica), Stati Uniti e Cina (scesa sulla faccia nascosta), ma è il primo ad allunare al polo sud, dove si studia la portata dei depositi di ghiaccio che vi sono presenti.

Il successo della missione Chandrayaan-3, che ha rilasciato e visto il suo lander Vikram toccare dolcemente la superficie selenita alle 14:34 del 23 agosto, è stato seguito e salutato dal primo ministro indiano Narendra Modi, collegato da Johannesburg dove è in corso il vertice Brics, che vede riuniti Sudafrica, Brasile, Russia, Cina e India.

La discesa sulla Luna assegna alla ISRO nuove, importanti credenziali scientifiche e aumenta certamente la sua influenza nel panorama dei programmi spaziali. L’India ha dimostrato, in sostanza, di possedere i requisiti per condurre voli di alta precisione e di poter contare sulla affidabilità dei sistemi di guida e controllo, che invece hanno compromesso la missione russa Luna-25. Il lander indiano Vikram è dotato di quattro strumenti scientifici principali, per misurazioni termiche e della debole attività sismica, e una serie di retroriflettori laser utilizzati per misurare la distanza della Luna dalla Terra con un elevato grado di precisione.

Nella sua pancia il rover Pragyan che esplorerà la composizione chimica dello strato superficiale attraverso la spettrometria a raggi X. Oltre alla sonda Chandrayaan-3, che garantisce le comunicazioni e dall’orbita ha immortalato ancora una volta le aree dove sono sbarcate le missioni Apollo, l’India può contare sulla sempre funzionante Chandrayaan-2. Tre giorni prima del successo indiano, la Russia ha visto sfumare l’obiettivo di tornare sulla superficie selenita con un veicolo automatico. La sonda Luna 25, entrata correttamente in orbita lunare, è andata perduta durante le fasi di regolazione dell’orbita propedeutiche all’operazione di allunaggio. Secondo quanto ha riferito il capo di Roscosmos, Yury Borisov, i propulsori avrebbero funzionato molto più a lungo del previsto, 127 secondi invece degli 84 previsti di accensione, determinando un eccesso di frenata che reso la discesa della sonda incontrollabile. Secondo le simulazioni fatte da ricercatori dell’Accademia russa delle scienze, il lander sarebbe caduto nel cratere Pontecoulant G, nell’emisfero sud lunare. Laddove avrebbe dovuto posarsi e avviare l’attività di ricerca scientifica, facendo così da apripista alle successive missioni già pianificate. Una battuta d’arresto per le ambizioni della Russia di recitare un ruolo da protagonista nella nuova corsa alla Luna.

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