14 Maggio 2024
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Cronaca, Società

Mamme a età avanzata, un serio problema per l’Italia di domani

DENATALITÀ: il 2022 ha segnato il livello di natalità più basso mai registrato dai tempi dell’Unità d’Italia. Sono ormai ultratrentenni le donne che scelgono di avere il primo figlio. Una situazione socio-economica che snaturerà il sereno futuro dell’Italia nei prossimi 10 anni, aggravando ulteriormente il calo di natalità nel nostro Paese. Cosa sta cambiando?

Che bella la scena di Bridget Jones’ baby che si trova incinta a 43 anni e deve capire se vuole tenere un bambino (del quale, tra l’altro, non conosce nemmeno la paternità) … sempre più donne proprio come lei nel film optano per una gravidanza posticipata, quando la vita lavorativa diventa più stabile e si ha una maggiore maturità. Dall’altra parte ricordiamo con tenerezza il gossip di una giovanissima Michelle Hunziker che 19enne diede alla luce Aurora Ramazzotti, fatto che oggi la rende la nonna più sexy d’Italia (vista appunto la giovane età).

Sicuramente tra i due casi c’è di mezzo un mondo di opportunità e dobbiamo essere sinceri che, almeno fisicamente, la gravidanza di una giovane è da preferirsi dato quel famoso orologio biologico che tanto non piace alle più attive femministe, ma che è una realtà scientifica.

Tra i 40 e i 42 anni la fertilità subisce una frenata arrivando intorno al 5-7%; infatti, mediamente, in questa fascia di età inizia un periodo chiamato fertipausa. Durante quest’ultimo periodo l’attività ormonale può essere ancora regolare, ma la quantità e la qualità di ovociti disponibili è solitamente scarsa. Per questi motivi la probabilità che avvenga una gravidanza naturale è molto bassa e, sempre per questo, nel film Bridget ha dubbi sulla paternità: perché non si aspetta più di poter restare incinta. Una donna che partorisce tardi sa poi però dare tanto amore e dedizione, godendosi ogni conquista come tanto attesa.

Dall’altra parte chi resta incinta giovanissima sbugiarda lo stereotipo del “si fanno figli solo se si è economicamente e professionalmente stabili”. Lo si può fare anche giovani e incoscienti, godendo di quella serenità che riduce paure e ansie circa l’andamento della gravidanza e il parto. Inoltre, si cercherà di riprendere una vita il più possibile normale, scordando prima gli sconvolgimenti delle abitudini quotidiane.

Una mamma giovane cresce insieme al suo bimbo, ne vede forse meno i pericoli, ma gestisce con più leggerezza malanni e difficoltà, sopportando più adeguatamente la carenza di sonno e l’affaticamento.

L’età perfetta pare essere allora quella che dai 27 va ai 32 anni; qui sembra che le donne abbiano tutto sotto controllo, la vita lavorativa va bene, l’amore diventa più stabile e le “altre” amiche hanno progetti simili. Sta di fatto che un tempo questa armonia era in mano alle 25enni e prima ancora alle 20enni. Cosa sta cambiando? Sicuramente i tempi, i nonni che iniziano a vedere l’età pensionabile più in là nel tempo, l’università che non permette più di approcciarsi subito al mondo del lavoro, ma che diventa anticamera di nuovi anni di studio… così vediamo donne che pensano anche ad un poi non sempre legato a una famiglia. Emma Marrone ha recentemente detto: «Le donne single devono poter avere figli. Ho conservato i miei ovuli». Ma qui si aprirebbe un altro capitolo…

Quello di cui siamo certi è che serve una politica di welfare che punti a un aumento di stipendi e benessere per far sì che la natalità aumenti. Nel 2022 sono nati meno di 400.000 bambini: è il numero più basso mai registrato dall’Unità d’Italia.

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