20.12.2023
L’Occidente è sfidato, servono istituzioni democratiche e partecipazione
Roma, 20 dic. (askanews) – Viviamo un tempo drammatico, la post pandemia, le guerre, in Europa e in Medio Oriente, il cambiamento climatico, nuove e gigantesche diseguaglianze nella società, come ritrovare fiducia nel futuro? E’ l’interrogativo con cui Sergio Mattarella ha aperto il suo discorso per gli auguri di fine anno alle alte cariche al Quirinale. Un discorso rivolto agli esponenti delle istituzioni, della politica e della società civile che ogni anno vengono ricevute nel Salone dei Corazzieri, per ascoltare uno degli interventi più rilevanti che il capo dello Stato rivolge nel corso dell’anno.
Sono riflessioni profonde e a tratti amare quelle che il Presidente della Repubblica rivolge a chi ha la responsabilità nel paese di prendere decisioni e risolvere i problemi dei cittadini: “Siamo a un tornante della storia”, dice Mattarella individuando nei cambiamenti introdotti dalle nuove tecnologie, “tra cui spicca l’enorme potenziale dell’intelligenza artificiale” il fattore più rilevante del cambiamento perchè “ha effetti concreti sulla vita delle persone. Tocca diversi ambiti e pone interrogativi nuovi che hanno profili giuridici, economici, sociali” perciò, a suo avviso “è questa la sfida più alta sulla quale la politica è chiamata a esercitare la sua responsabilità”.
Mattarella pur ammettendo tutte le potenzialità e gli aspetti positivi che tutto questo ha portato e può portare in vari ambiti della società ammonisce però anche sui rischi per “la libertà che é alla base dei diritti di ciascuno”. E’ un fenomeno, quello dell’intelligenza artificiale che va quindi regolato “urgentemente” soprattutto per frenare il potere delle grandi multinazionali che possiedono questa tecnologia “la cui presunzione di divenire protagonisti che dettano le regole, anziché essere destinatari di regolamentazione, si è già manifestata in più occasioni”. Come non pensare a quell’Elon Musk che con i suoi satelliti è diventato un attore perfino nelle recenti vicende belliche europee quando parla di “oligarchi di diversa estrazione che si sfidano in nuove missioni spaziali, nella messa a punto di costosissimi sistemi satellitari (con implicazioni militari) e nel controllo di piattaforme di comunicazione social, agendo, sempre più spesso, come veri e propri contropoteri”?
Dunque ben venga “la recente iniziativa sulla Intelligenza Artificiale avviata dalle istituzioni europee” che mira a tutelare la privacy e la libertà dei cittadini. “Immaginiamo solo per un momento – dice -, applicando lo scenario descritto nel libro “1984” di George Orwell, cosa avrebbe potuto significare una distorsione nell’uso di queste tecnologie al servizio di una dittatura del novecento. Sono in gioco i presupposti della sovranità dei cittadini”, avverte il Presidente che sollecita la politica e le istituzioni democratiche rappresentative a mantenere il controllo delle decisioni e delle scelte “che incidono sulla vita sociale e sulla libertà dei cittadini” e che non vanno lasciate “alle strategie di grandi gruppi finanziari in base ai loro interessi”.
A guidare le scelte della politica devono essere, per Mattarella, “i principi irrinunciabili della nostra civiltà”, quindi pace, democrazia e libertà, di agire, di muoversi, di decidere e anche di informarsi senza essere manipolati. Per il Capo dello Stato è il modello occidentale ad essere sfidato “pertanto contrastare quel che può insidiare le nostre libertà è, oggi, l’impegno prioritario che si pone davanti a noi”.
La libertà per il capo dello Stato sta anche nel ruolo che rivestono “le istituzioni democratiche, l’equilibrio fra i poteri, il ruolo fondamentale del Parlamento, l’imparzialità, principio guida della pubblica amministrazione, unitamente al suo dovere di efficienza e competenza”, ricorda e accenna anche alla preoccupante riduzione della partecipazione al voto per la quale fa appello “alla responsabilità di tutti: ognuno deve fare la sua parte”, insiste. Su questo, a conclusione di un anno difficile, si deve puntare per avere speranza nel futuro: “Ho fiducia nell’Italia. Che ha le risorse per affrontare il tempo nuovo”, conclude con “l’augurio di continuare a credere in ciò che ci rende donne e uomini liberi”. Al termine del discorso Mattarella ha salutato i suoi ospiti brevemente, tra di loro spiccava ovviamente l’assenza della premier Giorgia Meloni, bloccata dall’influenza. Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa ha aperto la cerimonia, molti gli esponenti di governo e Parlamento, i leader politici, (Conte, Schlein, Renzi) l’ex premier Mario Monti, l’ex ministro Luigi Di Maio. Il neo presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera. Poco tempo per salutarsi e augurarsi buone feste quest’anno perchè, come da quando c’è stato il Covid, non è stato offerto un rinfresco finale.