30 Gennaio 2025
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Politica

Mattarella (silente) inaugura la Scuola dei magistrati, Nordio assente

30.01.2025

La presidente della Cassazione: “Serve clima di rispetto tra le istituzioni”

Scandicci (Fi), 30 gen. (askanews) – “Auguri, buon lavoro”. Sono le uniche parole pubbliche che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronuncia dopo un’ora e un quarto di cerimonia alla Scuola superiore della magistratura. Le rivolge ai magistrati ordinari in tirocinio, che alla sua uscita dalla bella villa di Castelpulci che domina le colline e la piana industriale tra Scandicci e Lastra a Signa, quasi gli tendono un agguato per salutarlo, per ringraziarlo, per applaudirlo. Perchè è “dal suo alto insegnamento – ricorda la presidente della scuola Silvana Sciarra – che la magistratura italiana ha sempre tratto vigore ed energia nell’interpretare il proprio ruolo, incardinato nella Costituzione repubblicana e nello Stato di diritto”.

Quali possano essere le preoccupazioni di Mattarella davanti allo scontro, sempre più gravido di conseguenze e di tensioni, tra il potere esecutivo e la magistratura si può immaginare. Il clima è tale che, a differenza del passato, non c’è a fianco del capo dello Stato, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, e non c’è alcun esponente del governo a presenziare all’avvio dei corsi per i magistrati. L’assenza del Guardasigilli pesa in modo particolare, nel pieno della bufera sulla vicenda Almasri che coinvolge la premier Giorgia Meloni, lo stesso Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottogretario Alfredo Mantovano. Il ministro della Giustizia e il vice presidente del Csm – Fabio Pinelli è presente e interviene con un discorso davanti a Mattarella – collaborano infatti in maniera diretta con la Scuola che riceve da loro le linee guida per la formazione delle future toghe. Non solo. Sette membri su dodici del Comitato direttivo della scuola sono nominati dal Csm e cinque dal ministero di via Arenula. Insomma, il rapporto è stretto.

Insieme a Mattarella nella mattinata in Toscana ci sono, invece, due donne giunte ai massimi vertici della magistratura e sta a loro esporre pubblicamente preoccupazioni per il deterioramento dei rapporti tra istituzioni. E’ la prima presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano ad auspicare “un clima rinnovato, improntato al rispetto reciproco tra le varie istituzioni dello Stato, a pacatezza, equilibrio, disponibilità effettiva ad ascoltare le ragioni altrui”. L’ex presidente della Consulta Silvana Sciarra, poi, ricorda che la giurisdizione è “bene comune di lunga durata” mentre il vice presidente del Csm Fabio Pinelli sottolinea che un magistrato “non cerca consenso politico e sociale ma grazie alla sua imparzialità si dimostra autorevole e ha la fiducia di tutti i cittadini”.

Mattarella – che scelse proprio l’occasione dell’inaugurazione dei corsi dei magistrati per una delle sue prime uscite, nel 2015 – ascolta attentamente le relazioni, saluta le sindache di Scandicci e di Firenze, Claudia Sereni e Sara Funaro, ma non tiene un discorso a differenza di quanto accaduto in occasioni analoghe a Castelpulci nel 2019 e nel 2021. Nel 2022, poi, in occasione del decennale della Scuola superiore della magistratura, Mattarella accolse al Quirinale i giovani magistrati e tutto lo staff della Scuola e tenne un lungo discorso nel quale, tra le altre cose, avvertì che “laddove la magistratura non ha garantita una sufficiente indipendenza dagli altri poteri la democrazia risulta gravemente incrinata, se non vanificata”.

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