12.06.2023
“Tra uomini più influenti. Mi diceva che lavoro bene, ne sono fiera”
Roma, 12 giu. (askanews) – Prima di una lunga intervista in prima serata a Canale 5 Giorgia Meloni sceglie un video, registrato nel suo ufficio di Palazzo Chigi, per ricordare Silvio Berlusconi. Un “combattente” e “uno degli uomini più influenti della storia d’Italia” lo definisce, lei che era arrivata al governo proprio voluta da Berlusconi nel suo quarto governo: a 31 anni la nomina ministro per la Gioventù, la seconda più giovane della storia dell’Italia unita dopo Antonio Starabba di Rudinì.
“Era un uomo – dice nel video messaggio – che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni. E sono stati esattamente quel coraggio e quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d’Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione, dell’impresa. Con lui l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti. Ha imparato che non doveva mai darsi per vinta. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie. E anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che, insieme, ci eravamo dati. A Dio Silvio”. Appresa la notizia della morte, la premier ha subito cancellato tutti gli impegni. Domani pomeriggio potrebbe essere ad Arcore per partecipare poi ai funerali di Stato nel Duomo di Milano mercoledì, proclamato giorno di lutto nazionale.
Ma pur nel giorno del cordoglio, non è possibile, al piano nobile di Palazzo Chigi, non pensare anche alle eventuali ripercussioni sulla maggioranza e sul governo della scomparsa del leader azzurro. Forza Italia ha fino a oggi svolto un ruolo di ‘cuscinetto’ tra Meloni e Matteo Salvini, incarnando l’area moderata del centrodestra. Anche per questo, nei mesi scorsi, la presidente del Consiglio aveva lavorato a quella svolta ‘governista’ degli azzurri (grazie anche a un rapporto diretto con Marina) che aveva portato a un rafforzamento di Antonio Tajani, al ridimensionamento di Licia Ronzulli e al cambio del capogruppo della Camera, dove Alessandro Cattaneo aveva lasciato il posto di Paolo Barelli. Ma il partito ha un ruolo fondamentale, per il governo, anche a livello europeo. Forza Italia, in particolare con Tajani, è ‘garante’ della maggioranza con quel Ppe con cui Meloni vorrebbe stringere un’alleanza in vista delle prossime europee. Se Forza Italia implodesse, è il timore, anche nel rapporto con Bruxelles potrebbero sorgere ulteriori difficoltà a fronte di un governo considerato non più di centro destra ma a trazione sovranista.
Per questo adesso l’obiettivo è preservare Forza Italia per preservare l’attuale centrodestra, almeno fino alle europee. Per questo non ci sarà una ‘campagna acquisti’ di Fdi verso eventuali parlamentari forzisti ma anzi si punterà su un supporto all’attuale gruppo dirigente. Mantenere l’unità del centrodestra, sottolinea in una intervista al Tg5 Meloni, “penso che glielo dobbiamo. Io sono molto fiera del fatto che Berlusconi abbia visto un altro governo di centro-destra, che abbia contribuito a quel governo di centrodestra. Anche quella è stata una delle sue tante grandi eredità e chiaramente per noi oggi questa è una responsabilità in più”. Certo, ammette, “non è facile perché bene o male lui oltre a essere il collante era anche quello che tra noi aveva più esperienza. Per questo averlo, potersi confrontare con lui era un elemento che ti tranquillizzava in tante cose”.
Adesso quella ‘guida’ non c’è più ed è dunque aperta anche ufficialmente la ‘competizione’ per la guida del centrodestra unito con Meloni che al momento – forte del ruolo di governo e dei numeri – è favorita nei confronti di Matteo Salvini. Proprio la battaglia per la leadership potrebbe far fibrillare la coalizione. Ma ora e per i prossimi giorni è il momento del cordoglio, il resto si vedrà.