23.05.2023
Bonaccini ringrazia: molto di quello che avevamo chiesto. Sfida su ricostruzione
Roma, 23 mag. (askanews) – L’enfasi è tutta alla fine, quando Giorgia Meloni, dopo aver elencato per dieci minuti le varie misure contenute nel decreto appena varato dal Consiglio dei ministri per fronteggiare i danni causati dall’alluvione in Emilia Romagna, scandisce l’ammontare complessivo degli interventi: 2 miliardi. La presidente del Consiglio punta sull’effetto sorpresa: la cifra è ben più significativa delle generiche centinaia di milioni di euro di cui si era parlato fino a ieri ed è frutto di quell’invito a “fare di tutto” per raccogliere il massimo delle risorse, rivolto nei giorni scorsi ai ministri interessati. Giorgia Meloni infatti li ringrazia senza rinunciare a vantarsi un po dell’obiettivo raggiunto: “In passato interventi di emergenza da due miliardi di euro non so se si erano visti”.
La premier sceglie di spiegare il decreto seduta al tavolo della sala Verde di palazzo Chigi, accanto a Stefano Bonaccini, presidente della regione più danneggiata, avendo davanti i sindaci dei Comuni, i rappresentanti delle parti sociali e imprenditoriali del territorio. Un intervento che viene trasmesso in diretta, formula alternativa scelta da palazzo Chigi rispetto a quella della conferenza stampa. Meloni cerca di dare anche così dimostrazione plastica di quella necessità di rispondere “a tutti i livelli istituzionali al massimo delle loro possibilità” di cui aveva parlato già nelle prime ore dopo l’alluvione.
Il governatore dell’Emilia Romagna ringrazia Meloni “per la velocità è lo sforzo” e ammette di aver ottenuto “molto” di quanto era stato richiesto.
Resta però irrisolto il nodo del commissario per la ricostruzione. La premier vorrebbe che a ricoprire quel ruolo fosse proprio il presidente dell’Emilia Romagna. A frenare è però la Lega: a farsi sentire in particolare è stato Matteo Salvini tanto che alla fine si è deciso di differire la nomina ai prossimi giorni, anche per non ‘guastare la festa’ dell’esito di un Consiglio dei ministri su cui Meloni ha puntato molto. Bonaccini stesso al termine dell’incontro spiega che “non è importante il nome” ma “un modo di lavorare” e auspica che la designazione avvenga “entro qualche settimana”. “Se si vuole noi possiamo offrire l’esperienza della ricostruzione post terremoto dell’Emilia”, sottolinea.
Meloni d’altra parte ammette che quelle varate sono solo le “prime misure” e sa che il lavoro più duro avverrà proprio per la ricostruzione, per la quale non è ancora possibile “quantificare le necessità e i danni”, ma si dice soddisfatta del “decreto corposo” approvato. Tra le misure previste, oltre all’estensione dello stato di emergenza per i Comuni colpiti da questa nuova ondata di maltempo, c’è la sospensione del versamento dei tributi fino al 31 agosto e il rinvio dei processi per chi risiede nelle zone alluvionate ma anche un fondo da 20 milioni per la “continuità didattica”. Tra le misure più importanti, la cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti fino a 90 giorni, coperta fino a 580 milioni di euro, e una tantum di 3 mila euro per i lavoratori autonomi costretti a interrompere la loro attività.