17.05.2024
I frammenti di meteore cadute sulla Terra sono una preziosa testimonianza sulla formazione e l’evoluzione del sistema solare. Il Museo Mineralogico Campano presenta una delle più ricche collezioni di meteoriti, un vero e proprio viaggio nel cosmo primordiale.
Viaggiano negli spazi siderali e sono messaggeri del tempo primordiale. Le meteore di piccole dimensioni che raggiungono la superficie terrestre recano preziose testimonianze sulla formazione e sull’evoluzione del sistema solare. Da 4,5 miliardi di anni vagano nel cosmo e alcuni di questi singolari frammenti fanno bella mostra fino al 2 giugno a Vico Equense, all’ingresso della costa sorrentina, nel cui territorio ricade la località costiera Capo d’Orlando che per milioni di anni ha custodito pesci fossili tra i più interessanti reperti paleontologici.
Il forte nesso, ovvero l’anello di congiunzione tra gli antichi ritrovamenti sedimentati e lo sguardo proiettato ai corpi cosmici, è rappresentato dal Museo Mineralogico Campano, diretto da Umberto Celentano e creato dalla Fondazione Discepolo, custode di una delle più ricche collezioni in un vero e proprio viaggio nelle ere geologiche. All’istituzione museale di Vico Equense si deve l’organizzazione della mostra “Meteoriti: messaggeri dall’infinito”, evento che si avvale del patrocinio di CNR, Università Federico II e Unione Giornalisti Italiani Scientifici, realizzato in collaborazione con gli esperti Giovanni Ascione e Pasquale Russo di Sky Sentinel Network, rete di scienziati, specialisti e appassionati, che si occupa del monitoraggio della volta celeste con avanzate strumentazioni ottiche e informatiche per monitorare eventi meteorici con potenziali cadute al suolo. All’inaugurazione dell’allestimento è stato chiamato a fare da testimonial l’astronauta Paolo Nespoli, oggi esperto di divulgazione delle scienze spaziali e docente del Politecnico di Milano, una delle personalità insignite del prestigioso Premio scientifico internazionale “Capo d’Orlando”, riconoscimento che in occasione della 26esima edizione è stato assegnato, tra gli altri, al prof. Richard Henderson, Premio Nobel per la Chimica 2017 per le strutture biologiche ottenute tramite microscopia elettronica. Una trentina i meteoriti esposti a Vico Equense, tra i pezzi più interessanti della collezione di Sky Sentinel Network. Reperti precipitati sulla Terra in epoche remote, come i frammenti di “Gebel Kamil”, meteorite caduto nel deserto egiziano circa 5 mila anni fa ai tempi della prima dinastia egizia, oppure frammenti di “Campo del Cielo”, precipitato in Argentina tra 4.700 e 4.200 anni fa, di “Nantan”, caduto in Cina nel 1516 durante la dinastia Ming e di “Sikhote Alin”, meteorite precipitato in Siberia nel 1947. Presenti anche frammenti di “Čeljabinsk”, il meteorite più documentata della storia, precipitato negli Urali nel 2013 ferendo oltre mille persone, distruggendo appartamenti, industrie e foreste. Il merito è stato quello di avere allestito una sorta di giro del mondo degli eventi meteorici, rendendo così una visione su scala planetaria e temporale dei fenomeni di cui si ha testimonianza. Tre dei frammenti di meteoriti esposti, Campo del Cielo, Sericho e Čeljabinsk, andranno ad arricchire il patrimonio del Museo Mineralogico Campano.
“Meteoriti: messaggeri dall’infinito”, aperta a ingresso libero fino al 2 giugno al Palazzo Municipale di Vico Equense. Informazioni su aperture e orari: 081/8015668 (Museo Mineralogico Campano) – info@museomineralogicocampano.it.