05.03.2025
Morbillo, Robert Kennedy jr si arrende alla scienza?

Il 26 febbraio 2025 un bambino in età scolare del Texas occidentale è morto a causa del morbillo. È la prima vittima infantile della malattia negli Stati Uniti dal 2003. Il focolaio che ha colpito il Texas ha già contagiato 146 persone, con 20 ricoveri ospedalieri. Ma questa epidemia non è un caso isolato. Nelle ultime settimane, casi di morbillo sono stati segnalati in Alaska, California, Georgia, Kentucky, New Jersey, New Mexico, New York City e Rhode Island. Essendo una malattia tipicamente invernale-primaverile, ci si aspetta un ulteriore aumento dei contagi nelle prossime settimane.
Una minaccia sottovalutata
Il morbillo non è una malattia banale. Può causare complicazioni gravi e potenzialmente letali:
- 1 bambino su 20 sviluppa una polmonite,
- 1 su 1000 un’encefalite,
- 1 su 1000 muore a causa di queste complicanze.
La vaccinazione contro il morbillo, introdotta su larga scala alla fine degli anni Novanta, ha evitato circa 60 milioni di morti tra il 2000 e il 2023. Eppure, la campagna di disinformazione condotta dai gruppi no vax negli Stati Uniti ha minato la fiducia nelle vaccinazioni, con conseguenze drammatiche.
Il ruolo della disinformazione e il caso Kennedy Jr.
Alla guida di questa campagna anti-scientifica c’è da oltre vent’anni Robert F. Kennedy Jr., ora segretario alla Salute e ai Servizi Umani nell’amministrazione Trump. Attraverso la sua organizzazione, Children’s Health Defense, Kennedy Jr. ha diffuso la falsa teoria che il vaccino MMR (morbillo, parotite, rosolia) causi l’autismo. Questa affermazione, priva di fondamento, è stata smentita da decine di studi e persino dalla ritrattazione dell’articolo originale del 1998 su cui si basava.
Ma il danno è stato fatto: oltre il 5% dei genitori americani ha scelto di non vaccinare i propri figli, facendo scendere i tassi di immunizzazione sotto la soglia del 95% necessaria per garantire l’immunità di gregge. Il virus, che era stato eliminato negli Stati Uniti nel 2000, ha così ripreso a circolare.
Nemmeno di fronte alla morte evitabile di un bambino, Kennedy Jr. ha abbandonato la sua retorica. Ha dichiarato che le epidemie di morbillo “non sono insolite”, ignorando il fatto che dal 2000 il virus era sotto controllo e si verificavano solo casi sporadici.
Una “conversione” tardiva?
Tuttavia, il 2 marzo, Kennedy Jr. ha diffuso una lunga dichiarazione su Fox News, in cui – pur mantenendo toni complottisti – ha ammesso che i vaccini “proteggono non solo i bambini ma anche la comunità”. Una conversione sulla via di Damasco? Forse. O forse un tentativo di riposizionarsi di fronte all’evidenza dei fatti.
Tre riflessioni urgenti
Questa vicenda impone alcune considerazioni fondamentali:
- La realtà prima o poi vince sulla disinformazione. Anche i complottisti più accaniti devono fare i conti con i fatti, ma spesso solo dopo aver causato danni irreparabili.
- Viviamo in un’epoca di nuove minacce sanitarie. La distruzione degli ecosistemi espone l’umanità a virus emergenti e a nuove pandemie. La sola difesa è una sorveglianza epidemiologica efficace e lo sviluppo rapido di vaccini efficaci.
- La scienza deve comunicare meglio. La comunità scientifica deve rafforzare il proprio ruolo nella comunicazione pubblica per contrastare la disinformazione. La verità ha bisogno di essere spiegata, ripetuta e difesa.
Una lezione anche per l’Italia
Questa tragedia americana dovrebbe essere un campanello d’allarme anche per il nostro Paese. In più di un’occasione, il governo italiano ha mostrato ambiguità sulle vaccinazioni. La recente decisione di annullare le multe per chi rifiutò il vaccino anti-Covid ha trasmesso un messaggio pericoloso: che ignorare la scienza non ha conseguenze.
Ma la realtà è più forte della propaganda. Il morbillo in Texas ce lo ricorda nel modo più crudele possibile.