05.09.2024
La missione Polaris Dawn di SpaceX avvia la prima attività extraveicolare di un privato in orbita terrestre. Una “passeggiata spaziale” che prevedrà di portare il finanziatore americano Jared Isaacman fuori dalla capsula Dragon insieme a una dipendente della società spaziale, producendo un’immagine iconica del suo corpo solitario sospeso in orbita.
C’è un miliardario, americano, che ha deciso di mettere, letteralmente, la testa nello Spazio. Jared Isaacman, pronto a partire con la capsula Dragon di SpaceX per la missione privata Polaris down, non si accontenterà di andare in orbita, ma effettuerà quella che in gergo popolare è nota come “passeggiata spaziale”, ovvero tecnicamente un’attività extraveicolare. Il primo ad effettuarla, il 18 marzo 1965, fu il cosmonauta russo Alexei Leonov, che restò per dodici minuti nel vuoto, vincolato con un cordone alla capsula
Voskhod 2. Tre mesi dopo, il 3 giugno del 1965, fu la volta dell’americano Edward White. Quarant’anni fa, il 7 febbraio 1984, l’astronauta della Nasa Bruce McCandless, a bordo della decima missione dello Space Shuttle Challenger, uscì dalla navetta per collaudare il dispositivo a zaino indipendente, senza cavi di sicurezza, con propulsione ad azoto e controllo manuale che gli permise di fluttuare liberamente. La sua immagine di corpo solitario in orbita terrestre è una delle più iconiche di sempre nella storia dei voli umani nello Spazio. Le uscite all’esterno sono diventate routine per gli astronauti a bordo della stazione spaziale internazionale, in orbita a 400 km di altezza, per effettuare operazioni di manutenzione programmate. Isaacman, astronauta privato non professionista, affronterà la sua avventura indossando la nuova tuta per attività extraveicolare sviluppata da SpaceX, priva dello zaino con sistema di sostentamento (presente nelle tute della NASA e dell’agenzia spaziale russa Roscosmos) e che sarà utilizzata anche dagli altri tre componenti l’equipaggio della missione Polaris down.
La tuta garantirà l’isolamento termico, faciliterà i movimenti perché meno ingombrante, ma soprattutto sarà dotata di cavi collegati alla navetta Dragon per l’erogazione dell’ossigeno. Con Isaacman voleranno Sara Gillis, dipendente di SpaceX che lo accompagnerà nell’attività extraveicolare, l’ex pilota dell’aeronautica militare americana Scott Poteet, e Anna Menon, altra dipendente di SpaceX. Per la missione Polaris down sarà impiegata la navetta Dragon ribattezzata “Resilience”, la stessa con cui Isaacman ha volato nel 2021 per la missione Inspiration4, la prima di carattere commerciale con passeggeri. Questa versione della Dragon dispone di una finestra a cupola, al posto del meccanismo di attracco alla stazione spaziale internazionale, per poter offrire una vista dell’orbita circumterrestre. Inoltre, il portellone è stato modificato dotandolo di una serie appigli, che nell’insieme formano il cosiddetto “Skywalker”, per consentire la presa con le mani e appoggi per i piedi. L’attività extraveicolare è prevista durante il terzo dei cinque giorni di missione, quando la navetta Dragon, che seguirà un’orbita ellittica, si troverà a circa 700 chilometri di quota. Tempi di inizio e fine della missione sono condizionati dalle previsioni meteo al momento stabilito per il rientro, che devono consentire l’ammaraggio e il recupero in piena sicurezza della capsula Dragon.