21 Novembre 2024
Milano, 9°

Cronaca, Scienza e tecnologia, Sicurezza

Musk rischia il 6% del fatturato X con la UE

16.07.2024

BlueChecks non accertati e archivio poco trasparente. Bruxelles punta il dito sulla piattaforma X per violazione di alcuni aspetti del “Digital Service Act” che ostacolano il lavoro delle autorità competenti nel monitorare i rischi associati alla sicurezza pubblica.

Elon Musk è sotto i riflettori. Di nuovo. E questa volta ad essere nel mirino della Commissione europea è il social network X, ex Twitter: secondo Bruxelles, la piattaforma violerebbe la legislazione europea. Nello specifico, sarebbero tre gli aspetti che Musk starebbe violando: la gestione delle spunte blu per gli account verificati, la mancata trasparenza in materia di pubblicità e la negazione all’accesso dei dati pubblici della piattaforma.

Per quel che riguarda le “spunte blu” emerge un problema di affidabilità e trasparenza. In origine, infatti, il BlueChecks era associato ad account verificati, a fonti informative affidabili. Adesso che invece chiunque può ottenere il badge in questione, si genera inevitabilmente un problema di affidabilità e autenticità dei contenuti. Ancora, X non dispone di un archivio “ricercabile e affidabile” – così si legge nel parere preliminare della Commissione Ue – dove gli utenti possano consultare le pubblicità presenti sulla piattaforma: questo rende difficile capire quali annunci vengono visualizzati e perché, ostacolando la trasparenza. Il che complica il lavoro delle autorità competenti nel monitorare i rischi associati alla pubblicità su X, come disinformazione e pubblicità ingannevole.

 

Infine, la questione legata agli standard di “public security”: come si legge nel documento elaborato da Bruxelles, la piattaforma di Musk «vieta ai ricercatori idonei di accedere in modo indipendente ai suoi dati pubblici». In altri termini, i ricercatori non possono più raccogliere autonomamente i dati di X per analizzarli, ad esempio tramite scraping (una tecnica che permette l’estrazione di informazioni dai siti web), il che limita fortemente lo studio della piattaforma.

Le conseguenze di queste limitazioni sono diverse: da una parte si ha una minore conoscenza della piattaforma, e dall’altra senza ricerche indipendenti è più probabile che passino inosservati i potenziali problemi sul social network in questione, come disinformazione o incitamento all’odio.
E adesso la palla passa a Musk: il patron di Tesla potrà esaminare il fascicolo d’accusa della Commissione europea e replicare per iscritto alle contestazioni. Dopo di che, se Bruxelles deciderà che la piattaforma non è conforme al Digital Service Act, allora Musk potrà appellarsi alla Corte di Giustizia Europea per scongiurare sanzioni che potrebbero arrivare fino al 6% del fatturato mondiale annuo di X. Quali conseguenze ci sarebbero? Ancora presto per dirlo.

Condividi