13 Ottobre 2025
/ 13.10.2025

Napoli, scoperta una scogliera corallina a 500 metri di profondità

Nel cuore del Golfo, un ecosistema antico e sconosciuto che cambia la mappa dei nostri mari

A cinquecento metri sotto la superficie del mare, nel Golfo di Napoli, pulsa una vita inattesa. Una scogliera corallina estesa, antica e mai osservata prima è stata scoperta al centro del Canyon Dohrn, una fenditura sottomarina profonda e complessa che si apre di fronte alla costa partenopea. La notizia arriva dalla spedizione scientifica “Demetra”, in corso a bordo della nave di ricerca Gaia Blu del Consiglio Nazionale delle Ricerche. La missione, coordinata dall’Istituto di Scienze Marine del Cnr (Cnr-Ismar) in collaborazione con la Stazione Zoologica Anton Dohrn, l’Università Politecnica delle Marche e l’Università Federico II di Napoli, ha rivelato un tesoro sommerso.

Un paesaggio sottomarino mai visto nel Mediterraneo

Le esplorazioni condotte grazie a un veicolo sottomarino a controllo remoto (Rov) hanno mostrato una parete verticale lunga oltre ottanta metri, popolata da imponenti strutture coralline larghe più di due metri. Si tratta di coralli duri di profondità — i cosiddetti “coralli bianchi” — appartenenti alle specie Desmophyllum pertusum e Madrepora oculata. “È un ritrovamento eccezionale per i mari italiani: biocostruzioni di questa specie e di tali dimensioni non erano mai state osservate nel Canyon Dohrn, e solo in rarissimi casi altrove nel Mediterraneo”, spiega Giorgio Castellan, capo missione e ricercatore del Cnr-Ismar di Bologna.

La scogliera non è un paesaggio statico, ma un sistema vivo che ospita una comunità di straordinaria biodiversità: coralli neri e solitari, spugne e invertebrati di grande valore ecologico. Sulle sue pareti, i ricercatori hanno individuato anche resti fossili di ostriche e antichi coralli, testimonianze geologiche che raccontano un passato remoto del Golfo di Napoli, quando le condizioni ambientali erano molto diverse da quelle attuali.

Il valore scientifico e ambientale della scoperta

“La scoperta rappresenta un tassello fondamentale per comprendere il ruolo ecologico degli habitat a coralli profondi e la loro distribuzione, soprattutto in vista di azioni di tutela e restauro”, sottolinea Castellan. I ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn confermano che si tratta di un ecosistema unico per complessità e valore naturalistico. “Le biocostruzioni a coralli bianchi che abbiamo osservato, costituite da imponenti colonie di Desmophyllum pertusum e arricchite dalla presenza di specie rare come il bivalve Acesta excavata e l’ostrica di profondità Neopycnodonte zibrowii, testimoniano l’unicità strutturale delle comunità marine del Canyon Dohrn”, spiega Frine Cardone, ricercatrice dell’Anton Dohrn.

Accanto alle colonie viventi, sono emerse estese aggregazioni fossili di Neopycnodonte zibrowii, una sorta di archivio naturale che permette di ricostruire la storia ecologica del canyon e di capire come gli ecosistemi profondi reagiscono ai cambiamenti climatici e all’impatto umano.

Una nuova frontiera per la tutela dei fondali profondi

Il Canyon Dohrn è uno dei siti pilota del progetto europeo LIFE Dream, coordinato da Federica Foglini del Cnr-Ismar di Bologna, e del progetto REDRESS, guidato da Roberto Danovaro, docente dell’Università Politecnica delle Marche. Entrambe le iniziative mirano a promuovere il restauro attivo degli ecosistemi marini profondi danneggiati da attività antropiche come la pesca a strascico o l’inquinamento da microplastiche.

“La scoperta rafforza il valore dei progetti in questo canyon e nel Golfo di Napoli, e ci offre nuove opportunità per restituire vitalità a un patrimonio fragile e straordinario”, osserva Foglini. La scogliera corallina appena individuata, infatti, non è solo un capitolo inedito della geografia marina del Mediterraneo: è anche una finestra aperta sul futuro della conservazione, un laboratorio naturale per capire come proteggere gli ecosistemi sommersi che regolano l’equilibrio biologico e climatico del mare.

Per secoli, i fondali del Golfo di Napoli sono stati fonte di meraviglia per naturalisti e biologi marini. Oggi, a oltre 500 metri di profondità, quella curiosità si rinnova con la scoperta di una scogliera che dimostra come il Mediterraneo sia ricco di biodiversità. Nel silenzio del Canyon Dohrn, le colonie di coralli bianchi continuano a crescere lentamente, costruendo strutture che resistono al tempo e raccontano, a chi sa ascoltare, la storia del mare di Napoli.

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