12 Ottobre 2025
/ 9.10.2025

Nei Parchi del Vento l’energia incontra il turismo

Dall’Alto Molise alla Valle del Belice, la nuova guida di Legambiente racconta i luoghi dove l’eolico non solo produce energia pulita ma genera cultura, turismo e sviluppo locale

Dal cuore dell’Alto Molise, tra le creste appenniniche, fino alla Valle del Belice in Sicilia, passando per l’entroterra lucano e pugliese: l’Italia dei Parchi del Vento è un viaggio che unisce innovazione e natura. Nella quarta edizione della guida turistica curata da Legambiente, presentata alla Fiera Internazionale del Turismo di Rimini, sono stati selezionati e mappati 29 impianti eolici, di cui 7 nel 2025, per raccontare come un parco del vento possa diventare anche una meta di visita.

La pubblicazione mostra un’Italia lontana dagli itinerari di massa, dove l’energia pulita si intreccia con paesaggi, borghi, sentieri e tradizioni culinarie. “Gli impianti eolici, se ben fatti e integrati con il territorio, possono essere anche un importante volano turistico. Fondamentale realizzare nuovi impianti, a terra e in mare, snellendo e velocizzando gli iter normativi e coinvolgendo le comunità locali”, sottolinea Legambiente.

Il vento dell’Alto Molise

Tra i paesaggi più suggestivi segnalati dalla guida c’è Castelmauro, in provincia di Campobasso: un parco eolico di 7 turbine per una potenza di 29,4 MW, a 800 metri sul livello del mare, che produce ogni anno oltre 55.000 MWh di energia pulita. È energia che arriva a 3.700 famiglie e che risparmia all’atmosfera oltre 4.000 tonnellate di CO₂. Attorno, un paesaggio di ulivi, vigneti e boschi, punteggiato dal borgo medievale e dai sentieri che collegano Castelmauro a Roccavivara.

Sempre in Molise, lungo le creste dell’Appennino, i due impianti di Vastogirardi 1 e 2, gestiti da Enel Green Power, sorgono tra i 1.240 e i 1.270 metri, al confine con Capracotta. Le loro 18 turbine per complessivi 26,35 MW seguono la linea del crinale, immersi in un paesaggio tutelato: quello della Riserva MaB UNESCO di Montedimezzo, un ecosistema integro di cerrete e faggete popolato da lupi e rapaci.

In Basilicata, due impianti entrano per la prima volta nella guida: il Parco eolico di Tivano, a Lavello (PZ), composto da sette aerogeneratori per 14 MW, capace di produrre circa 31 GWh l’anno, e il parco di Santa Tecla ad Avigliano, dove la società Winderg sostiene anche l’Atletico Avigliano femminile.

In Puglia, invece, svetta l’impianto Valleverde di Bovino (FG): nove turbine da 63 MW complessivi, 141 GWh di energia all’anno, sufficienti per 45.000 famiglie. Attorno, le pietre del Castello Ducale e i vicoli di un borgo che ha ottenuto la Bandiera Arancione del Touring Club: qui, il vento non solo produce elettricità ma muove anche il turismo lento e sostenibile.

Sicilia, tra vento e memoria

Scendendo verso sud, la guida fa tappa in Sicilia, dove due impianti raccontano un modo diverso di vivere il paesaggio. A Partanna, nel cuore della Valle del Belice, il parco inaugurato nel 2021 da Enel Green Power genera 40 GWh l’anno, pari al fabbisogno di 10.000 famiglie, in un’area aperta a ciclisti e famiglie. A Gangi, sulle Madonie, le 32 turbine del Monte Zimmara producono 56 GWh annui, evitando ogni anno 42.000 tonnellate di CO₂. E attorno, tra i vicoli di pietra del “Borgo più bello d’Italia” 2014, si snodano percorsi geoturistici e sentieri naturalistici.

“Per contrastare l’emergenza climatica e migliorare le condizioni sociali del nostro Paese – spiega Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente – è fondamentale non solo far crescere la produzione da rinnovabili e rendere finalmente il nostro sistema energetico libero da carbone, petrolio e gas, escludendo l’inutile e costoso ritorno al nucleare, ma anche fare in modo che queste tecnologie portino sempre più vantaggi ai territori e alle comunità. Gli impianti eolici non sono né ecomostri né impianti mostruosi come affermato da alcune amministrazioni locali”.

Un concetto che si intreccia con la visione turistica, come ricorda Sebastiano Venneri, responsabile turismo dell’associazione: “Intorno ai parchi eolici che raccontiamo all’interno della Guida Parchi del Vento stanno nascendo sempre di più opportunità interessanti, come percorsi ciclopedonali, passeggiate a cavallo, il passaggio del Giro d’Italia. Ma anche impianti perfettamente integrati con vitigni e uliveti e che permettono di riscoprire tradizioni e culture storiche, ormai dimenticate da molti. Questi impianti sono la dimostrazione che integrare nuovi impianti nel paesaggio è non solo possibile ma anche una sfida che può essere affrontata solo con il consenso delle comunità attraverso forme innovative e affascinanti di valorizzazione delle risorse locali”.

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