11 Dicembre 2025
/ 10.12.2025

New York Fashion Week dice addio alle pellicce

Dal 2026 niente più pellicce sulle passerelle di New York: la moda americana prende posizione, mentre Milano e Parigi restano indietro

Dal settembre 2026 la New York Fashion Week sarà ufficialmente libera dalle pellicce animali. L’annuncio del 3 dicembre arriva dal Council of Fashion Designers of America, l’organizzazione che coordina il calendario della settimana della moda newyorkese: niente più pellicce negli show ufficiali, e nemmeno sui social o sul sito dell’organizzazione. La policy vieta pellicce da animali allevati o catturati per il loro pelo: dai visoni alle volpi, dai conigli ai cincillà. Resta un’eccezione per le pellicce ottenute da comunità indigene attraverso pratiche tradizionali di caccia di sussistenza.

“Già oggi sulle passerelle della New York Fashion Week si vedono poche pellicce, se non nessuna”, spiega Steven Kolb, ceo del Cfda. “Con questa decisione vogliamo incoraggiare gli stilisti americani a interrogarsi più a fondo sull’impatto che la moda ha sugli animali. Sempre più consumatori si stanno allontanando dai prodotti associati alla crudeltà, e il nostro obiettivo è fare in modo che la moda americana sia in prima linea nel cambiamento, anche attraverso la promozione di materiali innovativi”.

La decisione chiude anni di confronto tra Cfda e organizzazioni non profit come Humane World for Animals e Collective Fashion Justice, che hanno seguito l’evoluzione delle scelte dei brand e lavorato per ottenere questo cambio strutturale.

Un mercato già in ritirata

New York si allinea così alle fashion week già fur-free: Londra, con le prime passerelle senza pellicce nel 2018 e il bando formalizzato nel 2023, Copenhagen, Berlino, Stoccolma, Amsterdam, e poi ancora Helsinki e Melbourne. In parallelo, grandi gruppi come Condé Nast insieme a Elle e InStyle, hanno adottato politiche fur-free nei contenuti editoriali e pubblicitari.

Di fatto, sulle passerelle newyorkesi – e più in generale nella moda di lusso – la pelliccia era già in ritirata. Prada, tra le ultime grandi maison europee ad annunciare lo stop, ha comunicato nel 2019 una policy fur-free a partire dalle collezioni donna primavera/estate 2020; Michael Kors ha adottato una policy analoga nel 2017, con eliminazione completa entro il 2018, e Coach ha annunciato lo stop alla pelliccia nel 2018 con una fase-out conclusa nel 2019.

Milano e Parigi: ancora nessuna regola sulle pellicce

A restare indietro sono Milano e Parigi: nessuna delle due settimane della moda ha adottato, al momento, un bando formale sull’uso di pellicce animali. Nel calendario ufficiale della Milano Fashion Week compaiono oltre 17 marchi con una politica “fur free” dichiarata, e altri 33 che non hanno utilizzato pellicce nella loro ultima collezione. Tuttavia, la manifestazione non ha ancora assunto una posizione chiara e vincolante, lasciando la scelta in mano ai singoli brand. È una differenza sostanziale rispetto a piazze come Londra o New York, dove il divieto è ormai istituzionalizzato e integrato nei regolamenti ufficiali.

Anche a Parigi manca una policy esplicita: la Fédération de la Haute Couture et de la Mode ha introdotto linee guida ambientali per promuovere eventi e scenografie più sostenibili, ma non ha posto alcuna restrizione specifica sull’impiego di pellicce. Le campagne internazionali chiedono da tempo a entrambe le capitali di allinearsi agli standard già adottati altrove.

Intanto, il Cfda promette supporto concreto ai designer americani, attraverso risorse educative e una materials library dedicata a soluzioni alternative. La scadenza fissata per il 2026 è pensata proprio per offrire tempo e strumenti per ripensare materiali e collezioni.

Il dibattito sull’impatto ambientale delle alternative sintetiche resta aperto, ma la scelta di New York è prima di tutto un segnale culturale. Una decisione che rende obbligatorio ciò che finora era lasciato all’iniziativa dei singoli brand e che contribuisce a ridefinire i confini dell’accettabilità nel sistema moda.

La Polonia chiude con l’era delle pellicce

La stretta di New York arriva mentre in Europa si gioca una partita decisiva: con una legge approvata dal Parlamento e firmata dal presidente Karol Nawrocki, la Polonia – secondo produttore mondiale dopo la Cina e principale in Europa – ha messo fuorilegge l’allevamento di animali da pelliccia, diventando il diciottesimo Stato Ue a introdurre un divieto totale. La norma prevede una transizione fino al 2034 e indennizzi per gli allevatori, ed è sostenuta dall’Iniziativa dei Cittadini Europei “Fur Free Europe“, firmata da oltre un milione e mezzo di persone, e dalle valutazioni dell’Efsa sulla sofferenza strutturale negli allevamenti.

CONDIVIDI

Continua a leggere