14.11.2024
Clima di apprensione soprattutto laddove si esegue il cosiddetto “triage”? Per contrastare il fenomeno, la Camera approva un nuovo provvedimento, introducendo misure specifiche per tutelare i professionisti della salute e i beni destinati all’assistenza sanitaria. Le novità.
Negli ultimi anni, sono stati sempre più ricorrenti gli episodi di violenza fisica e verbale nei confronti di medici, infermieri e altri operatori sanitari, rendendo la sicurezza negli ambienti ospedalieri e luoghi di cura una questione sempre più urgente. Una vera e propria escalation che ha nutrito la cronaca e creato un clima di apprensione soprattutto laddove si esegue il cosiddetto “triage”, indispensabile alla corretta valutazione delle condizioni del paziente. Al fine di contrastare il fenomeno delle aggressioni, la Camera dei deputati ha approvato un nuovo provvedimento, introducendo misure specifiche per tutelare i professionisti della salute durante lo svolgimento delle loro funzioni.
La natura delle aggressioni è varia, passando dagli insulti e minacce verbali ad aggressioni fisiche che possono comportare la necessità di cure mediche e compromettere la capacità lavorativa degli operatori. Le aree più a rischio sono i reparti di pronto soccorso, le unità di salute mentale e i servizi di emergenza, dove stress, ansia e talvolta l’impazienza dei pazienti e dei loro familiari sfociano in violenza.
Una delle novità principali riguarda l’introduzione dell’arresto obbligatorio in flagranza per chi compie atti di violenza causando lesioni fisiche a medici, infermieri e agli altri operatori sanitari. In aggiunta, in circostanze particolari, è stato previsto anche l’arresto in flagranza differita: questo consente alle forze dell’ordine di intervenire e procedere all’arresto anche se il reato non viene colto nell’immediato, purché vi siano prove documentate dell’aggressione. Questa misura è stata pensata per rispondere alle situazioni in cui l’intervento sul posto non è immediato, ma le prove sono sufficienti a confermare la violenza subita dagli operatori. Un’altra disposizione innovativa della legge riguarda la protezione dei beni destinati all’assistenza sanitaria. Macchinari, dispositivi medici e strutture ospedaliere saranno maggiormente tutelati, con pene più severe per chi ne causa danneggiamenti. Questa norma intende proteggere le risorse dedicate all’assistenza, garantendo che i beni fondamentali per la cura dei pazienti rimangano integri e operativi.
La legge è stata accolta con favore dalle principali organizzazioni sanitarie e sindacali, che da tempo chiedono interventi incisivi per garantire la sicurezza dei professionisti del settore, i quali esprimono sollievo e speranza che si possa tornare ad operare in un clima di maggiore serenità e senza intollerabili pressioni esterne. Con questo provvedimento, si compie un passo avanti significativo nella protezione di medici, infermieri e di tutti i professionisti che operano nel settore sanitario e sociosanitario, assicurando loro una maggiore sicurezza e il rispetto dovuto sul luogo di lavoro.