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Padroni del tennis?

02.01.2024

«Mi ispiro a Tom Brady, voglio giocare fino a 40 anni e oltre», Novak Djokovic non vuole fare il nonno, e l’Italia entra nel 2024 con l’asso in mano per il Grande Slam: Jannik Sinner, pronto a impadronirsi del tennis mondiale. Le donne hanno le loro Big Four, ma c’è una sedicenne russa in rampa di lancio.

La minaccia arriva forte e chiara, a margine dell’esibizione giocata a Riyadh contro Carlos Alcaraz: «Mi ispiro a Tom Brady, voglio giocare fino a 40 anni e oltre». Con questa frase, Novak Djokovic ha dato il via al 2024 del tennis, scattato in queste ore da Perth e Sydney, con i primi match della United Cup. «Vado avanti per un anno alla volta, poi si vedrà». Traduzione: bisognerà ancora fare i conti con lui, forse il più grande di sempre. A 36 anni e mezzo non ha alcuna intenzione di mollare, anche se difficilmente lo vedremo in campo fino a 45 anni come il mitico quarterback NFL. Il primo grande test lo avremo a Melbourne (14-28 gennaio), laddove l’Australian Open stabilirà le prime gerarchie. Per il popolo italico, c’è una novità: siamo seduti al tavolo principale grazie a Jannik Sinner, che parte da numero 4 ma ha ben altre ambizioni. E poco importa che non faccia proclami, fedele al suo stile.

Un po’ di sci per rilassarsi e poi si parte, mentre alcuni dei principali rivali sono già Down Under. Gli ultimi mesi di Jannik alimentano fantasie senza confini: da Wimbledon in poi ha vinto 32 partite su 37, annettendo al suo palmares tre titoli individuali (Toronto, Pechino e Vienna), la finale al Masters e l’iconico successo in Coppa Davis. In mezzo, due vittorie contro il mostro serbo. Credenziali che – numeri a parte – lo collocano come primo rivale di Djokovic, ancor più di quel Carlos Alcaraz che gli sta ancora davanti in classifica. Noi la pensiamo così, anche se i bookmakers ipotizzano un nuovo schieramento di Fab Four: Djokovic, Alcaraz, Medvedev e Sinner, con gli altri lontano anni luce. Secondo noi, invece, il gruppo si snoderà con Sinner sempre più vicino a Djokovic e qualche inseguitore pronto ad avvicinarsi.

Pensiamo a Mr. Muscolo Holger Rune, che con l’accoppiata di coach Becker-Luthi scimmiotta Sinner (seguito da Cahill-Vagnozzi) e vuole fare sul serio. O al rampante Ben Shelton, principale speranza americana già immortalata nella copertina di GQ. Se dà una calmata alla sua esuberanza sarà top-10 sicuro, con prospettive ancora più dorate per il futuro. Il resto è il solito, bellissimo, carrozzone di personaggi e aspiranti protagonisti che si snoderanno lungo l’anno tra sorprese, conferme e delusioni. Gli altri italiani? Musetti diventerà padre a 22 anni ed è un’incognita: se il boost dovuto alla nascita di Ludovico luciderà il suo rovescio ci farà divertire, magari da Monte-Carlo in poi. Berrettini sta per uscire dai top-100 e ripartirà daccapo, con un coach nuovo e una motivazione da ricostruire. Speriamo. La nostra fiche va a Matteo Arnaldi, Mr. Sorriso, che vive e respira tennis.

È il nostro Djokovic in miniatura, parte dal n.44, salirà e chiuderà l’anno da numero 2 azzurro. Ci sono anche le donne, laddove è forse più probabile che le prime quattro riescano a tenere a distanza (ma non di sicurezza) il resto del gruppo: la leader Iga Swiatek, la poderosa Aryna Sabalenka, la rampante Coco Gauff (n.1 del futuro) e la timida Elena Rybakina. Ma in campo femminile, si sa, le cose possono cambiare alla svelta. Una scommessa? Ci piace vincere facile e ci prendiamo Mirra Andreeva, classe 2007 con un braccio sottile ma baciato da Dio.

Credito fotografico: daviscup.com, Getty Images for ITF<<

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