20 Settembre 2024
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Cronaca, Economia

Paura e tecnologia trainano oro e argento

20.08.2024

Timori di una nuova recessione e tagli dei tassi da parte della Federal Reserve orientano i risparmiatori all’acquisto del bene di rifugio per eccellenza, che sale nel 2024 di oltre il 20%. Mentre il metallo bianco lucente continua ad acquistare valore strategico per l’industria dell’elettronica e dell’informatica. Le analisi.

Cosa c’è più prezioso dell’oro? L’oro stesso, bene rifugio per eccellenza, che insinua in chi lo possiede una vera e propria barriera psicologica protettiva contro gli sbalzi di mercato. I risparmiatori, pure propensi a investire in azioni, obbligazioni e fondi pensione, non disdegnano di riservare anche solo una piccola quota dei propri beni in danaro al metallo più prezioso. Il 2024, in particolare, è stato caratterizzato da una nuova corsa all’oro, le cui quotazioni sono cresciute progressivamente e già nel corso della primavera inducevano a investire. In estate una improvvisa accelerazione, che ha le sue radici nel mercato americano. Il prezzo del metallo giallo – fanno sapere gli esperti internazionali – ha iniziato ad aumentare dopo la pubblicazione nel mese di luglio dei dati poco brillanti sui permessi di costruzione negli Stati Uniti. In quel momento il prezzo dell’oro (circa 2.350 dollari l’oncia) risultava in calo sui mercati valutari. Poi i timori di una recessione nella più grande economia mondiale e la prospettiva di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve hanno orientato i risparmiatori sull’acquisto di oro.

Va tenuto conto che la quotazione dell’oro superava quota 1.600 dollari l’oncia nel febbraio 2020, all’inizio della pandemia. Poi il costante apprezzamento che lo ha portato, nel mese di agosto, per la prima volta a toccare i 2.500 dollari l’oncia. Fatti i conti, il bene rifugio per eccellenza quest’anno è salito di oltre il 20% grazie alle grosse quantità acquistate dalle banche centrali e alla domanda crescente da parte del mercato dei risparmiatori, influenzato dai rischi geopolitici in corso e dalle incertezze sul piano internazionale. In altre parole, se non si configura quantomeno un quadro chiaro delle vicende che determinano un quadro di instabilità, la corsa all’oro è destinata a proseguire.

C’è un altro fenomeno, di cui si parla poco, ma assume sempre più evidenza sui mercati valutari, e riguarda l’argento. Metallo fondamentale nell’industria dell’elettronica e dell’informatica, è diventato a sua volta strategico. Nella dozzina di miniere più ricche e importanti al mondo, la sua estrazione è scesa da 500 grammi a tonnellata del 2007 a circa 200. Va aggiunto che il 30% della quantità di argento disponibile è il sottoprodotto dell’attività estrattiva condotta in miniere di piombo, zinco e rame. I prezzi dell’oro sono 60-80 volte superiori a quelli dell’argento, il cui valore è fortemente influenzato dalla domanda industriale. Infatti, la metà del fabbisogno di argento è assorbito dall’industria elettronica, medicale (dalla diagnostica medica alle bende e garze per curare le ustioni) e per la costruzione dei pannelli solari. Al comparto della gioielleria va poco più del 30% della domanda totale. Per questo motivo, essendo più sensibile alle oscillazioni economiche, gli investitori si rivolgono a fondi negoziati in borsa (ETF) legati all’argento. Si tratta di strumenti finanziari che permettono di acquistare quote di argento senza doverlo fisicamente possedere.

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