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Cronaca, Salute, Spazio Giovani

Perché i nostri figli non fanno sport?

11.10.2024

L’Italia detiene il record di bambini che non praticano sport. Ad aggravare il quadro è il numero dei casi di minori in sovrappeso, che collocano il nostro Paese sul secondo gradino del podio. Il focus.

I benefici dell’attività fisica, ormai, li conosciamo tutti. Lo sport, infatti, oltre ad avere effetti positivi per la salute, è anche un ottimo strumento educativo che da una parte favorisce lo sviluppo di relazioni e, contestualmente, permette di conoscere meglio se stessi, generando situazioni in cui ci si mette a confronto con le proprie emozioni e i propri limiti. Ma nell’anno delle Olimpiadi, in cui lo sport è finito al centro dell’attenzione di tutti, emerge un dato su cui è urgente riflettere.

Secondo uno studio condotto dalla Fondazione Paolo Sorbini, promosso da Enervit Technogym e a cui ha partecipato anche Alberto Mantovani, direttore scientifico di Irccs Istituto Clinico Humanitas, l’Italia detiene il record di bambini che non praticano sport. E ad aggravare il quadro i numeri sui casi di minori in sovrappeso, che collocano il nostro Paese sul secondo gradino del podio, subito dopo la Spagna. I dati, raccolti dalla sorveglianza OKkio alla SALUTE dell’Istituto Superiore di Sanità, mettono infatti in luce che i bambini italiani in sovrappeso sono il 19%, mentre gli obesi il 9,8%. Inoltre, stando ai numeri più recenti a disposizione, il 34% dei minori dedica all’attività fisica al massimo un giorno a settimana.

Una fotografia, quella scattata dall’indagine, che porta alla necessità di predisporre misure complementari per affrontare il problema. Da una parte manca una strutturata educazione alimentare, tanto che, nell’aprile di quest’anno, Slow Food ha lanciato un appello al Governo per inserirla come insegnamento obbligatorio nelle scuole; dall’altra servono politiche per contrastare la povertà e permettere l’accesso alle strutture sportive ai meno abbienti. Infatti, come sottolineato anche da Save The Children, in casi di deprivazione economica lo sport è una delle prime attività che viene compromessa. Una situazione, questa, che, come conferma l’Osservatorio Con i Bambini, si è aggravata nel periodo post-pandemico, con 1 minore su 5 sedentario, ma che era allarmante già prima del 2019.

Oltre al fattore strettamente economico poi la riflessione sugli spazi: nelle città italiane, le aree dedicate allo sport coprono oltre 26milioni di metri quadri. In media, meno di 10 metri quadri per minore. Un dato, questo, che però presenta delle forti disuguaglianze nel territorio: mentre al Nord-Est ciascun giovane ha a disposizione circa 23,8 metri quadri, Centro e Nord-Ovest restano sotto la media, con 7,5 e 7,6 metri quadri per minore. Ancora più drammatica nel Sud Italia e nelle Isole, dove gli spazi si riducono rispettivamente a 5,4 e 5,2 metri quadri. E dunque emerge con forza la necessità di ripensare a dei nuovi modelli di sport accessibile. Perché la salute dei bambini è troppo preziosa per essere compromessa dalle difficoltà economiche e dalla mancanza di misure adeguate.

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