19 Aprile 2025
/ 16.04.2025

Piastrelle a base di funghi per rinfrescare gli edifici

Le piastrelle a base di funghi sono biodegradabili, facili da produrre e progettate per imitare la pelle degli elefanti. Hanno rallentato il riscaldamento del 2%, potrebbero trovare applicazione in molte zone del mondo

Una nuova frontiera dell’edilizia sostenibile arriva da Singapore, dove un team di ricercatori ha ideato una soluzione originale per contrastare il caldo in modo ecologico: piastrelle biodegradabili realizzate con funghi e progettate per imitare la pelle degli elefanti. Il risultato? Superfici capaci di mantenere freschi i muri degli edifici sfruttando solo le proprietà naturali dei materiali, senza bisogno di elettricità né condizionatori.

Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Energy & Buildings e condotto dall’Università tecnologica Nanyang, si inserisce nel filone delle innovazioni ispirate alla natura, note anche come biomimetica. In questo caso, l’attenzione si è concentrata sulla pelle dell’elefante, nota per la sua particolare rugosità che favorisce la ritenzione dell’acqua e il raffrescamento per evaporazione.

Materiali di scarto 

La base di queste piastrelle è il micelio, ovvero la parte vegetativa del fungo Pleurotus ostreatus, comunemente conosciuto come “orecchione”. Questo è stato mescolato con trucioli di bambù ricavati dagli scarti dell’industria del mobile, insieme a farina d’avena e acqua, per creare un impasto modellabile.

Il composto è stato poi versato in stampi esagonali dotati di una texture che richiama la pelle rugosa dell’elefante. Questa conformazione, apparentemente semplice, è il cuore del sistema: grazie alla sua superficie irregolare, riesce a trattenere l’umidità più a lungo, favorendo un raffrescamento naturale quando l’acqua evapora. Un effetto simile a quello del sudore, anche se in questo caso non ci sono ghiandole coinvolte, ma solo fisica e design.

Una crescita naturale e controllata

Dopo essere state modellate, le piastrelle vengono lasciate “crescere” al buio per due settimane, durante le quali il micelio si sviluppa completando la struttura. Seguono altre due settimane di maturazione e infine l’essiccazione in un forno a bassa temperatura (48°C) che ha lo scopo di rimuovere ogni residuo di umidità e bloccare lo sviluppo ulteriore del fungo.

Il risultato è una piastrella completamente naturale, leggera e dotata di buone capacità isolanti, comparabili a materiali comunemente usati nell’edilizia, come la lana di vetro o il polistirene espanso, ma senza gli svantaggi ambientali legati alla loro produzione e smaltimento.

Prestazioni sorprendenti nei test

I test condotti in laboratorio hanno rivelato dati molto promettenti. Le piastrelle con texture “elefante” si sono dimostrate più efficienti del 25% nel raffrescamento rispetto alle stesse piastrelle con superficie liscia. Inoltre, hanno rallentato il riscaldamento del 2%, dimostrando una buona capacità anche come barriera contro il calore.

Il raffrescamento, inoltre, aumenta notevolmente in presenza di pioggia: con l’acqua a disposizione, l’effetto evaporativo si amplifica e il rendimento termico migliora fino al 70%. È un vantaggio non da poco, soprattutto nei climi tropicali e umidi, dove la temperatura è elevata e le piogge frequenti.

Secondo Eugene Soh, primo autore della ricerca, “la superficie fungina delle piastrelle è idrofobica, cioè respinge l’acqua, ma al tempo stesso permette alle gocce di restare sulla superficie anziché scivolare via. Questo migliora l’evaporazione e, di conseguenza, la capacità di raffreddamento”.

Verso un’edilizia ispirata alla natura

Questo innovativo materiale apre nuove prospettive per un’edilizia più attenta all’ambiente e meno dipendente dalle fonti energetiche tradizionali. Piastrelle come queste, facili da produrre, biodegradabili e basate su materiali di recupero, potrebbero trovare applicazione in molte zone del mondo alle prese con ondate di calore sempre più frequenti, contribuendo a ridurre l’uso di aria condizionata e l’impatto ambientale degli edifici.

Un altro esempio di come la natura, se osservata con attenzione, possa offrire soluzioni intelligenti e sostenibili ai problemi del nostro tempo.

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