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Più forte del dolore, Bagnaia eroico a Misano

11.09.2023

Vince Jorge Martin e si porta a -36 punti da Pecco l’incredibile. Lotta infinita contro il dolore; il ritmo di Bagnaia poi è crollato, ma la voglia di conservare il podio no. Lui terzo, Bezzecchi secondo.

Ci eravamo lasciati alla seconda curva di Montmelò, con gli occhi sgranati per aver visto una Ducati impazzire e proiettare in aria Pecco Bagnaia. Poi avevamo trattenuto il fiato vedendogli passare sopra una gamba la KTM dell’incolpevole Binder. Appena una settimana dopo, l’incubo sembra passato. I problemi restano, indubbiamente, ma meglio di così a Misano Adriatico non poteva andare.

Bagnaia, infatti, non solo è tornato protagonista sul circuito romagnolo. Ma addirittura ha rintuzzato fino al traguardo gli attacchi di uno splendido Daniel Pedrosa e ha portato a casa un miracoloso terzo posto: tanto fieno in cascina nella corsa al titolo. Jorge Martin, vincitore del Gran Premio di San Marino, è ora a -36 punti da Pecco. A -65 c’è Marco Bezzecchi, secondo a Misano e a sua volta condizionato dai problemi alla mano. Poteva andare decisamente peggio.

Dopo un insperato terzo posto alla Sprint Race del sabato, Bagnaia era stato strabiliante già al via della domenica: immediato sorpasso su Bezzecchi e seconda posizione conquistata. Era però inevitabile che i problemi iniziassero a farsi sentire, minuto dopo minuto e giro dopo giro. Del resto Pecco era stato chiaro fin dal sabato. «Oggi è stata durissima, ma era importante avere una base in vista di domenica. Soprattutto nelle curve a destra avevo tanto dolore, per questo sono andato spesso lungo. La terapia funziona, ma dopo botte del genere servirebbe riposo. Purtroppo non c’è tempo», aveva dichiarato a Sky Sport. Ciò che Pecco non sapeva, probabilmente, è che avrebbe tratto il massimo beneficio da una situazione così problematica.

Al 14° giro, addirittura, Bagnaia ha provato a vincere il GP: un attacco, uno solo, nei confronti di Martin è infatti arrivato.

Troppo lunga però la sua staccata, chiaro sintomo del fatto che ormai i dolori alla gamba destra erano lancinanti. I successivi 13 giri, quasi metà gara, si sono rivelati una lotta con tutte le forze per tentare di portare a casa un risultato importantissimo in ottica mondiale per la sua Ducati. Una Desmosedici per una volta non rossa, ma tutta gialla.

«Una livrea speciale, per onorare la nostra storia e ricordare un’importante tradizione del Motorsport italiano», avevano spiegato da Borgo Panigale).

E Pecco ha stretto i denti, fino a dare compimento alla sua missione quasi impossibile.

Il sogno del secondo posto è sfumato al giro 19, quando Bezzecchi l’ha passato senza fatica alla Quercia prendendosi la posizione. Il ritmo di Bagnaia è di fatto crollato, la voglia di conservare il podio no. Le residue forze sono servite per raggiungere il traguardo: un autentico calvario, tra piccoli errori e il corpo che non sembrava rispondere al 100% alla mente. Il terzo posto finale, a soli tre decimi dall’arrembante Pedrosa, profuma di impresa eroica.

E il tesoretto in classifica può bastare, visto che l’India è lontana due settimane. «Dopo metà gara ero distrutto. Ma volevo fare una bella gara per me e per i fan. Sono contento per il risultato, perché dati i presupposti non era facile», ha dichiarato a fine gara. C’è da credergli.

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