05.07.2023
Roma al sesto posto, Palermo dodicesima, Napoli quindicesima, classifiche e numeri di quanto hanno introitato i comuni e le 14 regioni che hanno partecipato. Chi sono i ritardatari e quali opere rischiano di uscire dal Piano.
Nella classifica dei campioni del PNRR figurano anche diversi Comuni che sono stati capaci di ricevere ingenti finanziamenti. Roma Capitale svetta al sesto posto, con 1 miliardo e 74 milioni di euro, seguita dal dodicesimo posto del Comune di Palermo con 705 milioni e dal quindicesimo posto di Napoli con 659 milioni. Milano si trova solamente al 28° posto, con 344 milioni.
In media, i 16 comuni che fanno parte della lista dei primi 100 campioni del PNRR hanno ricevuto 353 milioni a testa, raccogliendo in totale 5,6 miliardi; più o meno quanto hanno introitato le 14 regioni con i loro 5,96 miliardi e una media di 426 milioni a testa.
Anche i campioni, però, devono continuare a correre. Se infatti si guarda la lista dei progetti approvati, si vede come molti registrano delle difficoltà nell’attuazione, a cominciare proprio da quelli relativi all’infrastruttura ferroviaria.
L’ultima settimana di giugno, infatti, si è tenuto un vertice tra il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il dicastero del PNRR di Raffaele Fitto. Da quell’incontro non è stato fatto trapelare l’elenco delle opere che potrebbero uscire dal Piano perché non più realizzabili entro la scadenza del 30 giugno 2026, ma diversi progetti sono stati messi in discussione a causa dei ritardi. Tra le opere che potrebbero essere escluse vi è ad esempio il “collegamento diagonale” Roma -Pescara, cui erano stati destinati 620 milioni. Da segnalare che i finanziamenti di alcune linee del Sud potrebbero comunque essere recuperati attingendo ai fondi di coesione che, a differenza del PNRR, non hanno scadenza temporale.
In difficoltà è anche il secondo dei cento campioni: il Ministero della Giustizia, infatti, dei 2,67 miliardi assegnati, ad oggi ne ha spesi meno del 10% – ossia 247 milioni –, così come risulta dalla relazione semestrale presentata al Parlamento lo scorso 31 maggio. Nella stessa relazione vengono anche evidenziate le problematiche relative ad alcune misure del Piano e le difficoltà di spesa registrate da diversi Ministeri, come ad esempio il Ministero della Salute che è riuscito ad oggi a spendere l’1% dei suoi fondi, o il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali che ad oggi non ha speso nulla.
L’elenco dei cento campioni del PNRR costituisce quindi solo una prima tappa dell’attuazione del Piano: ora infatti occorre tradurre questa lista nella classifica dei 100 migliori campioni di spesa, ossia di quei beneficiari che saranno in grado di fare fruttare interamente i fondi loro assegnati entro il 2026, senza sprecare neppure una goccia di questa opportunità unica per l’Italia.